Turismo, Luca Rodella: «Saperlo gestire con una strategia»

Turismo in crescita nelle città italiane durante l’estate 2023

Occupazione, prezzo medio per notte e fatturato degli hotel riprendono ad aumentare rispetto ai dati registrati nel 2022. L’indagine condotta da Smartpricing, su oltre 1,5 milioni di prenotazioni, ha intercettato un incremento significativo del tasso di occupazione e dei ricavi nelle località analizzate. La ripresa turistica dal punto di vista economico comincia a fare sentire i suoi effetti, registrando previsioni davvero favorevoli.


There is no ads to display, Please add some

L’andamento sembra confermare un trend incoraggiante anche per quanto riguarda i budget da destinare per vacanze e partenze (fonte). Nonostante il caro vita, la vacanza non smette di essere una priorità.

«Le località oggetto dell’analisi – si legge nel documento – sono le principali città italiane: Milano, Roma, Napoli, Bari, Venezia, Palermo, Genova, Rimini e Riccione, Firenze, Cagliari. Secondo i dati emersi, il tasso di occupazione, il prezzo medio per notte e soprattutto il fatturato sono elementi che registrano un netto aumento, rispetto allo scorso anno. Con punte significative di occupazione che toccano il +64% su Roma o del +46% di fatturato su Milano, o del prezzo medio per notte che a Napoli si attesta ad un +26%». Con Luca Rodella, Ceo Smartpricing, conosciamo più da vicino le dinamiche della crescita del turismo.

Da cosa dipende questa crescita stimata del turismo?

«L’esperienza della pandemia e delle restrizioni necessarie a contenerla ha profondamente cambiato abitudini e preferenze dei turisti, ma non ha intaccato la voglia di viaggiare. Al contrario, ha fatto emergere un forte desiderio di “riscatto” che poi è sfociato in quello che è stato definito revenge tourism. In un sondaggio condotto da Booking.com alla fine del 2022, il 72% dei viaggiatori affermava che viaggiare sarà sempre una priorità, mentre il 43% prevedeva di spendere di più per compensare le opportunità di viaggio perse.

Ed è proprio questo il motore principale che alimenta la crescita del turismo a cui stiamo assistendo, a dispetto dell’inflazione e dell’aumento generalizzato dei costi. Il merito della ripresa, però, va dato anche a tutti quegli albergatori che, di fronte a una sfida come quella rappresentata dal Covid-19, hanno compreso l’entità del cambiamento in atto e hanno saputo non solo adattarsi, ma soprattutto evolvere con esso.

La pandemia ha accelerato due transizioni importanti che avevano già iniziato ad affacciarsi nel settore alberghiero: quella verso la sostenibilità e quella verso il digitale.

Per assecondare i nuovi bisogni dei viaggiatori e l’andamento del mercato era – ed è – necessario passare dalla staticità alla dinamicità. Quello che prima “funzionava”, ora non è più altrettanto efficace, e questo vale per tutto: dal listino prezzi fisso alle modalità di prenotazione, dai servizi offerti ai metodi di pagamento. Se, prima della pandemia, per un albergatore poteva andare bene limitarsi a “sfruttare” il turismo, ora è necessario saperlo “gestire” con una strategia che tenga conto delle nuove variabili».

Che tipo di elaborazione dati avete realizzato?

«Le previsioni contenute nel Report “Prenotazioni alberghiere: le tendenze dell’estate 2023” si riferiscono ai mesi da giugno ad agosto 2023 e sono state ottenute analizzando 1,5 milioni di prenotazioni gestite dalle strutture che utilizzano Smartpricing in dieci tra i capoluoghi italiani più gettonati a livello turistico. Abbiamo estratto i dati riguardanti tasso di occupazione, Average Daily Rate (ADR) e fatturato, per poi confrontarli con gli stessi indicatori di performance relativi all’estate 2022. Si tratta di dati On The Books (OTB), capaci di mostrare l’occupazione e il fatturato previsti per il futuro, al lordo di eventuali cancellazioni.

È una metrica previsionale fondamentale per qualsiasi strategia di Revenue management, perché permette all’albergatore di conoscere in anticipo i comportamenti dei propri clienti e quindi decidere meglio quali tariffe proporre. Ricavare e analizzare questi dati in autonomia può essere complicato, oltre che impegnativo in termini di tempo. Ecco perché la Business intelligence di Smartpricing permette di confrontare, tra le altre cose, anche l’andamento attuale rispetto a quello degli anni precedenti.

Si tratta di un vantaggio competitivo fondamentale quando ci si trova a fare i conti con un mercato in continuo cambiamento come quello turistico attuale».

Come possiamo ipotizzare le nuove tendenze economiche del settore?

«Le tendenze economiche nel turismo sono influenzate da una molteplicità di fattori che vanno dai cambiamenti nelle condizioni economiche globali alle innovazioni tecnologiche, dai problemi sociali e ambientali agli eventi politici. Nel momento storico in cui ci troviamo, ciascuna di queste voci sta subendo una rivoluzione senza precedenti che porta con sé cambiamenti strutturali nella quotidianità di qualunque imprenditore alberghiero ed extralberghiero: cambia il numero di persone che viaggiano e in quale stagione lo fanno, cambia il budget disponibile e come viene destinato, ma cambiano anche le tecnologie con cui affrontare tutto questo.

All’albergatore, oggi, è richiesto di tenere gli occhi aperti sia sul mercato globale sia su quello locale. Conoscere le nuove abitudini e preferenze della propria clientela target è fondamentale, perché ogni struttura ricettiva è unica e ciò che vale per una non può funzionare per un’altra. Tuttavia è possibile identificare alcune macro tendenze che sono emerse nel corso del 2022 e stanno continuando a impattare il settore su tutti i livelli. Una di queste è sicuramente il turismo esperienziale: sugli oltre 255 milioni di arrivi turistici in Italia del 2022, si sono registrate oltre 352 milioni di esperienze.

Non si tratta più solo di rispondere a “necessità fisiche” degli ospiti, ma di soddisfare il bisogno più profondo di esplorare nuovi luoghi, immergendosi nella cultura del posto che si sta visitando e mettendosi in gioco in prima persona.

I viaggiatori non vogliono più portare a casa semplici souvenir, ma creare ricordi memorabili. In questo senso, una risorsa fondamentale per gli albergatori sono i servizi ancillari, gli upgrade e tutto ciò che può essere proposto come extra rispetto al solo alloggio. Un’altra tendenza nata dalla pandemia è quella che vede sempre più persone mescolare lavoro e vacanza. Questo si traduce nel bleisure travel, tipico dei viaggiatori business che allungano il soggiorno di lavoro per includere qualche giorno di svago, e nell’holiday working, formula scelta da quegli smart worker che decidono di lavorare da remoto in una località diversa dalla propria.

Riconoscere questa tendenza e sviluppare un’offerta dedicata significa, ad esempio, avere la possibilità di destagionalizzare e valorizzare la propria struttura anche in quei periodi dell’anno tradizionalmente ritenuti “morti”.

Se ci spostiamo ad analizzare le tendenze di prenotazione, invece, ci troviamo davanti a un importante fenomeno di disintermediazione dalle OTA (Online Travel Agency): se fino al 2019 la maggior parte delle prenotazioni online veniva effettuata tramite intermediari, nel 2022 il 70% delle transazioni sono state concluse dal turista direttamente sulla pagina web della struttura ricettiva, con effetti positivi soprattutto per le strutture di piccola e media dimensione.

Contemporaneamente è tornata ad allungarsi la booking window (nel 2022 l’intervallo medio di prenotazione è aumentato del 62% rispetto al 2021) e sono diminuiti i tassi di cancellazione (passati dal 39% del 2020 al 24% del 2022), anche se la flessibilità è ancora una leva fondamentale nella scelta di chi prenota un viaggio.

Se, finora, per molti imprenditori alberghieri ed extralberghieri essere concorrenziali significava partecipare alla poco fruttuosa “guerra dei prezzi”, oggi per restare competitivi è necessario essere capaci di intercettare e padroneggiare queste tendenze sondando il mercato, conoscendo i propri ospiti e adeguando costantemente strategia e tariffe».

Quanto incide la presenza degli stranieri?

«Sicuramente la riapertura dei mercati asiatici e il ritorno dei turisti USA stanno avendo un impatto positivo fortissimo. Assoturismo-Confesercenti prevede che nell’estate 2023 si muoveranno gli italiani (il 3,3% in più rispetto al 2022), ma soprattutto gli stranieri, con un aumento del 9,6% sul 2022, per un totale stimato di 101 milioni di presenze da giugno a settembre. L’effetto delle restrizioni Covid si è sentito ovunque e ha contribuito a generare la voglia di long haul, turismo a lungo raggio.

Il portale HomeToGo ha registrato picchi di prenotazioni dagli States per mete lontane come la nostra Toscana (+141% vs 2019) e, sempre per i turisti americani, Expedia ha soprannominato il 2022 l’anno del GOAT (Greatest of All Trips), ovvero il viaggio memorabile, quello da “una volta nella vita”. Anche in questo caso la differenza la farà chi sarà pronto a rispondere a questa rinnovata domanda, traendone il massimo profitto grazie a servizi mirati e strumenti tecnologici adeguati».

Leggi altri articoli: Economia – Cultura e Turismo

condividi su:

Picture of frafra
frafra

Leggi anche