Apicoltura Piana: passione e tradizione

Apicoltura Piana è presente sul mercato da 120 anni valorizzando la sostenibilità, la qualità e il rispetto per le api, mentre di recente ottiene il marchio “Impresa Storica di Italia”

Stiamo parlando di un prestigioso riconoscimento per Apicoltura Piana, l’azienda del bolognese, specializzata da 120 anni nella produzione di miele. Il Registro Nazionale Imprese Storiche fu istituito nel 2011, seleziona le realtà imprenditoriali con almeno 100 anni di attività ininterrotta e che sono riuscite, nel tempo, a crescere e innovarsi per rispondere alle nuove esigenze di consumo. Apicoltura Piana, fondata nel 1903, è diventata un punto di riferimento nel mondo apistico, conosciuto e apprezzato a livello internazionale.


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Oltre ad allevare ed esportare in tutto il mondo api regine, l’azienda (sito web) lavora e confeziona miele, proponendo semilavorati e prodotti finiti in diversi formati e tipologie floreali, sia a marchio-proprio (Piana Miele) che per conto di terzi. Apicoltura Piana, nata a Castel San Pietro Terme, dedica la massima attenzione alla selezione e al controllo qualità dei mieli in ogni fase, garantendo una produzione di qualità.

Oltre alla certificazione Kosher, Halal e la tracciabilità ISO 22005 l’azienda è certificata BIOAGRICERT, HACCP, UNI EN ISO 9001, IFS e BRC per la tutela dell’ambiente e dei consumatori. Lavora ogni anno cinquemila tonnellate di miele per presidiare il 20% del mercato italiano ed è conosciuta in tutto il mondo. Con Massimo Mengoli, Amministratore Delegato di Apicoltura Piana, vogliamo conoscere la storia dell’impresa e di un successo economico.

Come nasce l’impresa?

«L’impresa nasce agli inizi del secolo scorso, nell’anno 1903, grazie alla passione del fondatore Gian Pietro Piana. Tutto iniziò quando si trasferì nel verde delle colline di Castel San Pietro, vicino a Bologna, lasciando Milano. Innamoratosi della campagna emiliana, tra frutteti ed erbe aromatiche, inizia a studiare le api rendendosi così conto delle particolari doti delle api italiane, più docili e produttive delle consorelle europee.

Grazie alla sua continua ricerca per apprendere le migliori pratiche apicole utilizzate nel mondo e alla divulgazione in Italia, la nostra azienda e il settore sono cresciuti, e oggi Apicoltura Piana è diventata un punto di riferimento per appassionati e professionisti».

Qualche cenno storico da raccontare?

«Ci sarebbero tanti aneddoti. Chissà che presto non li si raccolga in una pubblicazione. Mi viene però adesso in mente l’episodio in cui il dott. Giulio Piana, insieme ad altri suoi colleghi, fu chiamato dalle autorità libiche per ripopolare di api il loro territorio.

Era il 1971 e gli italiani erano stati da poco estromessi dal Paese, ciò nonostante, è stato firmato un contratto e fu approntato un piano logistico per il trasporto delle api, organizzando un grande trasferimento con camion e aerei cargo di oltre 1000 sciami, allevati in buona parte all’isola d’Elba».

Perché scegliete il settore dell’apicoltura?

«La passione e la tradizione famigliare prima di tutto. E poi lavorare in un settore di nicchia a stretto contatto con la natura dà molte soddisfazioni».

L’azienda che ruolo assume nell’economia italiana?

«Forse incidiamo marginalmente nell’economia italiana ma, con un fatturato che supera i 23 milioni di euro e 5 mila tonnellate di miele lavorate ogni anno, siamo senz’altro un punto di rifermento nel nostro settore.

Per non parlare poi della forte influenza che abbiamo a livello territoriale. Qui a Castel S. Pietro Terme, ogni anno si svolge una delle fiere del miele più importanti a cui partecipiamo e ha sede la borsa del miele. Da non dimenticare poi la presenza del premio intitolato a Giulio Piana e la strada dove abbiamo il nostro stabilimento dedicata al fondatore Gian Pietro».

Il tema della sostenibilità come viene affrontato?

«Lavorando con le api siamo “naturalmente” sensibili a queste tematiche. D’altra parte questi insetti impollinatori sono indicatori naturali dello stato di salute ambientale. Da un punto di vista di marketing, per essere più sostenibili, abbiamo anche rinnovato il packaging nella linea Squeeze, puntando su materiali più green in grado di ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale grazie all’utilizzo di plastiche riciclate.

Il nuovo pack è infatti realizzato in polietilene (PET) riciclato al 50% e riesce a garantire le stesse caratteristiche di trasparenza e resistenza delle precedenti versioni in plastica con una maggiore attenzione all’ambiente».

I prodotti di Apicoltura Piana conquistano il mercato estero?

«Sul mercato estero siamo ancora poco presenti se non con qualche linea particolare che possa risaltare al massimo l’italianità del nostro prodotto. Purtroppo, il costo logistico rappresenta per il nostro settore una barriera non indifferente. Stiamo comunque lavorando per aumentare la quota di esportazioni, e siamo ottimisti».

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Gaetano Piana e i figli Giulio, Gian Pietro e Clementina – 1933

 

 

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