Crisi energetica: Italia con Azerbaigian

La crisi energetica globale, con le sue ripercussioni economiche, ha innescato nuove dinamiche di cooperazione tra Paesi. L’Italia e l’Azerbaigian ne sono un esempio con la loro collaborazione

Le problematiche energetiche globali e le ripercussioni economiche frutto dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina hanno innescato nuove dinamiche di cooperazione economica e commerciale tra i Paesi europei e gli storici alleati energetici.


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Tra i paesi mediaticamente più citati ritroviamo l’Azerbaigian e il suo concreto sostegno al fabbisogno energetico europeo ed italiano. Tale cooperazione è il frutto di decenni di politiche di amicizia tra Italia e Azerbaigian, che riflettono visioni geopolitiche comuni, una storica cordialità tra i due popoli e un’azione diplomatica che merita considerevole attenzione. Grazie all’Azerbaigian, l’Italia può sfruttare la grande opportunità di diventare un Paese esportatore, oltre a poter gestire la diversificazione delle fonti.

Inoltre, il contributo del gasdotto Tap può essere determinante nel fornire la dote di liquidità necessaria al mercato per riequilibrare i prezzi, tra il riferimento del Ttf di Amsterdam e il Psv (Punto di scambio virtuale) italiano, storicamente ben più alto. Recentemente, la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen è volata a Baku per siglare un protocollo d’intesa tra l’Ue e l’Azerbaigian per raddoppiare le forniture di metano e arrivare ad almeno 20 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2027 che saranno trasportati attraverso il Tap, il gasdotto che approda in Puglia, piazzando l’Italia al centro delle dinamiche geopolitiche energetiche del continente europeo.

La cooperazione energetica aiuta a rafforzare anche la collaborazione in altri settori dell’economia, dal commercio, alla cultura e passando per l’innovazione dei processi agricoli. Italia e Azerbaigian condividono una cooperazione rafforzata in un’ampia gamma di settori, tra cui la diversificazione economica, gli investimenti, il commercio e il pieno utilizzo del potenziale della società civile, rafforzando al contempo l’importanza dell’attività umana nella promozione dei diritti e dello stato di diritto.

La conferma di tale sinergia è visibile anche negli obiettivi della recente missione degli esperti del Dipartimento di Scienze agrarie e alimentari dell’Università di Bologna in Azerbaigian  per realizzare una pianificazione preliminare per la costruzione della scuola di Scienze agrarie e alimentari all’interno dell’Università Italia-Azerbaigian, la posa della cui prima pietra è avvenuta qualche anno fa a Baku, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi di Maio, dell’omologo azerbaigiano Jeyhun Bayramov e dei ministri dell’Energia, Parviz Shahbazov e dell’Istruzione, Emin Amrullayev.

La missione è servita anche a creare programmi accademici in linea con gli obiettivi di sviluppo strategico dell’agricoltura e dell’alimentazione. La delegazione ha effettuato visite e sono state condotte discussioni approfondite con entrambi i ministeri dell’Agricoltura e dell’Istruzione, nonché con i rappresentanti del settore per adattare i programmi accademici e per affrontare le attuali sfide del settore.

La visita si è conclusa con incontri con il rettore dell’Ada University Hafiz Pashayev, il ministro dell’Istruzione Emin Amrullayev e il ministro dell’Agricoltura Inam Karimov. Inoltre, anche il Politecnico di Milano ha inviato una delegazione di esperti e analisti in Azerbaigian, con l’obiettivo di costruire una Scuola di Architettura e Design all’interno dell’Università Italia-Azerbaigian.

La delegazione ha avuto l’opportunità di scambiare opinioni e idee con Elbay Gasimzade, presidente dell’Unione degli architetti dell’Azerbaigian, e con un gruppo di giovani architetti per adattare i programmi accademici alle sfide urbanistiche locali. La delegazione ha anche approfondito la storia dei marchi locali specializzati in attività di arti e mestieri tradizionali, come la produzione di tappeti e ulteriori programmi di design.

Parte integrante del programma di studio è stato anche un tour architettonico della città di Baku e del campus dell’Ada, che ospiterà l’Università Italia-Azerbaigian. Grazie agli scambi accademici si intravedono numerose opportunità di sviluppo economico tra Italia e Azerbaigian, con il lancio di programmi accademici che riguarderanno aree di importanza strategica quali l’architettura, l’urbanistica, il design del paesaggio, nonché gli interni, la comunicazione e il design sostenibile dei prodotti alimentari.

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Domenico Letizia

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