Smace (Smart Work in a Smart Place) è una startup innovativa high-tech che aggrega una varietà di location e partner verificati per offrire alle sue aziende clienti esperienze di lavoro all’avanguardia in luoghi meravigliosi, eliminando lo stress legato alla gestione di diversi fornitori e garantendo sempre la componente lavorativa
Alternare attività lavorative e di team building sulle spiagge di Capalbio. Un sogno? No, da oggi è realtà grazie a Smace , ovvero “Smart work in a smart place”, la startup innovativa high-tech nata nell’estate del 2020 a Ferrara per semplificare la gestione dei meetup per team aziendali.
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Lo scorso giugno, Sunprime, produttore indipendente di energia rinnovabile, leader nel settore fotovoltaico, ha scelto proprio Capalbio, la piccola Atene della Maremma, per offrire al suo team di circa 50 persone un’esperienza volta a rafforzare l’engagement e la coesione. E lo ha fatto rivolgendosi a Smace, ottenendo un risultato soddisfacente con un risparmio di tempi e costi che ha lasciato tutti soddisfatti.
Sì, perché se c’è un’eredità “bella” che ci ha lasciato la pandemia da Covid è sicuramente quella relativa alla constatazione che lavorare in luoghi piacevoli e in maniera flessibile può essere un’esperienza piacevole. Da lì l’esigenza di sperimentare il cosiddetto lavoro ibrido (hybrid work) ovvero quella modalità di lavoro che comprende sia la presenza dei dipendenti negli uffici, sia l’attività in remoto da qualsiasi luogo in cui vi sia una connessione internet e un dispositivo quale smartphone, tablet e personal computer.
“Questo incide positivamente non solo sul benessere del lavoratore – assicura Andrea Droghetti, uno dei suoi giovani fondatori – ma anche sulla produttività aziendale, è comprovato infatti che ad una maggiore soddisfazione del personale finisce per corrispondere un incremento della produttività. In più, fattore non trascurabile, il dipendente in questo modo è meno propenso a cambiare luogo di lavoro (solo nel 2022 sono state registrate 1,7 milioni di dimissioni volontarie – +22% rispetto al 2021) il che è un beneficio anche per le aziende perché soprattutto nell’ambito della società di servizi quando una persona va via non è semplice rimpiazzarla”.
Ma come nasce l’idea di creare una start up che offre spazi ed esperienze per i team di lavoro? “Il nostro team proviene per lo più dal mondo della consulenza – ci spiega Droghetti – a spingerci è stata principalmente la ricerca di nuove sfide, oltre alla constatazione che la felicità del lavoratore era tornata al centro del dibattito in quel momento, complice anche la pandemia da Covid che ha contribuito a sdoganare una serie di temi che erano stati tabù fino a quel momento (almeno in Italia) a partire dal fatto che si può lavorare bene anche quando non si è nella sede aziendale. Per questo abbiamo sviluppato una piattaforma che fornisce servizi aziendali per esternalizzare la gestione in modo efficiente degli offsite di team”.
A chi si rivolge Smace?
“Inizialmente il nostro target era rappresentato anche dai singoli dipendenti e la nostra offerta era rivolta a loro e alle loro famiglie, adesso ci rivolgiamo principalmente ad aziende medio grandi del settore terziario. Tra i nostri clienti ci sono realtà come Amazon, Alibaba, Adecco, Sky. Possono essere interessati ad un meeting di un giorno o a far vivere un’esperienza di più giorni in una bella location. La media dei partecipanti è rappresentata in genere da team di 23 persone, ma ci possono essere team più piccoli anche di 10 persone così come si può arrivare fino a 150 persone se si tratta di una convention annuale, ad esempio”.
Allo stato attuale sono 60 le aziende clienti, oltre 5400 le giornate lavorative vendute con 2300 utilizzatori finali e 150 smart location coinvolte. L’84 per cento di clienti che si è rivolto a Smace ha riscontrato un significativo aumento dell’engagement di team grazie all’esperienza avuta.

“Di solito consigliamo di programmare esperienze di team almeno due o tre volte l’anno, ovvero trasformarla in un’esperienza virtuosa della realtà aziendale – spiega Droghetti – è chiaro che dipende molto anche dal budget di cui dispone l’azienda. Anche in presenza di budget, se non gestiti in modo efficiente, però, questi eventi di team possono rappresentare un’arma a doppio taglio, implicando costi elevati per l’azienda dovuti a uno spreco di risorse e tempo prezioso per le persone impiegate nel processo organizzativo.
Nella maggior parte dei casi, infatti, le aziende non dispongono di figure professionali dedicate che si occupano di queste cose, noi lo facciamo di mestiere per questo è consigliabile rivolgersi direttamente a noi”.
Smace, infatti, grazie alla sua piattaforma, punta a semplificare questi processi fornendo alle aziende luoghi e modalità per fare riunioni e viaggi di lavoro smart e di valore curando ogni più piccolo dettaglio: dallo speed test in una sala meeting, al garantire la presenza di proiettori, lavagne, banchi a seconda delle esigenze senza trascurare anche la disposizione di tali attrezzature.
L’obiettivo di Smace è quello di aumentare la felicità delle persone e il bilanciamento tra vita professionale e personale, promuovendo una visione nuova dell’ufficio che soddisfi meglio le loro esigenze di flessibilità e un nuovo modo di organizzare gli incontri dei team.
“Il lavoro da remoto va ben calibrato ad ogni modo – conclude Droghetti – l’equilibrio è fondamentale altrimenti si rischia lo scollegamento tra dipendente e azienda”.