Cybersecurity: una continua sfida tra evoluzione e formazione

Stefano Luccisano, Ceo Macoev e presidente GI Confindustria Toscana, ci parla delle sfide che la cybersecurity affronta nel nostro paese

Nel panorama odierno, la cybersecurity rappresenta una delle priorità fondamentali per aziende e istituzioni di tutto il mondo e l’Italia non fa eccezione. Con l’avanzamento tecnologico, le minacce informatiche sono diventate sempre più sofisticate, rendendo cruciale un approccio olistico e proattivo alla sicurezza digitale. Il Rapporto Clusit 2024 fornisce un quadro dettagliato dello stato dell’arte della cybersecurity nel nostro Paese, evidenziando sfide, progressi e aree critiche su cui intervenire.


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Stato dell’arte della cybersecurity in Italia

L’Italia, come molte altre nazioni, si trova a fronteggiare un aumento significativo degli attacchi informatici. Il Rapporto Clusit 2024 rivela che il numero di incidenti cyber registrati nel 2023 è cresciuto del 25 per cento rispetto all’anno precedente, con un picco nei settori della sanità, della pubblica amministrazione e delle piccole e medie imprese.

Questa crescita è attribuibile non solo all’aumento delle capacità offensive degli hacker, ma anche alla maggiore dipendenza dalle tecnologie digitali, acuita dalla pandemia. Gli attacchi ransomware restano tra i più frequenti e devastanti, seguiti da phishing e attacchi DDoS (Distributed Denial of Service). Inoltre, l’uso di malware avanzati e l’exploit di vulnerabilità zero-day rappresentano una minaccia costante, richiedendo misure di sicurezza sempre più sofisticate e aggiornate.

Il Rapporto Clusit 2024

Il Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, nel suo rapporto annuale evidenzia come il 2023 sia stato un anno cruciale per la cybersecurity in Italia. Tra i punti salienti emerge la necessità di un incremento delle risorse dedicate alla protezione dei dati e delle infrastrutture critiche.

Il rapporto sottolinea anche l’importanza di un approccio integrato che combini tecnologie avanzate, strategie di prevenzione e una maggiore collaborazione tra il settore pubblico e privato. Il Clusit propone, inoltre, una serie di raccomandazioni, tra cui l’adozione di soluzioni di sicurezza basate sull’intelligenza artificiale, l’implementazione di piani di risposta agli incidenti e l’investimento in programmi di formazione continua per il personale.

Il panorama della cybersecurity in Italia sta attraversando una fase di trasformazione cruciale. Il Rapporto Clusit 2024 ci mostra chiaramente che le minacce informatiche sono in costante aumento e sempre più sofisticate. È evidente che non possiamo più fare affidamento solo sulla tecnologia: il fattore umano rappresenta ancora l’anello debole della catena e la formazione continua dei dipendenti è indispensabile per creare una vera cultura della sicurezza.

Il fattore umano: l’anello debole della catena

Nonostante i progressi tecnologici, il fattore umano rimane uno degli anelli più deboli nella catena della sicurezza informatica. La maggior parte degli attacchi riesce ancora a penetrare le difese attraverso tecniche di ingegneria sociale, come il phishing, che sfruttano la disattenzione o l’inesperienza degli utenti.

La formazione continua del personale è quindi essenziale per rafforzare le difese aziendali. Programmi di sensibilizzazione, simulazioni di attacchi e corsi di aggiornamento periodici possono contribuire a creare una cultura della sicurezza, rendendo ogni dipendente una prima linea di difesa contro le minacce informatiche.

Scelta dei partner migliori e più affidabili

La scelta di partner affidabili è cruciale per garantire una solida sicurezza informatica. Aziende e istituzioni devono selezionare fornitori e consulenti che dimostrino competenza, esperienza e una comprovata capacità di adattarsi alle evoluzioni del panorama delle minacce.

Un buon partner di cybersecurity non si limita a fornire soluzioni tecniche, ma offre anche supporto continuo, monitoraggio delle minacce e consulenza strategica. Noi di Macoev ci siamo uniti a GFX nel 2021 proprio per questo scopo: irrobustire la propria offerta per la digital transformation, mettendo in sinergia le proprie competenze verticali, sviluppando maggiore potenzialità innovativa pur mantenendo la creatività e la dinamicità che da sempre contraddistingue le nostre due realtà.

«Ogni giorno ci impegniamo a offrire il miglior servizio ai nostri clienti; vogliamo aggiornarlo sulla continua evoluzione del mondo della sicurezza informatica. Proprio perché abbiamo a cuore i dati dei nostri clienti, per noi la formazione è indispensabile per anticipare le minacce e prendere misure adeguate a prevenirle», afferma Gianluca Francola, Ceo GFX.

L’intelligenza artificiale: un’arma a doppio taglio

L’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato il mondo della cybersecurity, offrendo strumenti avanzati per la difesa, ma anche nuove opportunità per gli hacker. Da un lato, l’IA consente di automatizzare il rilevamento delle minacce, analizzare grandi quantità di dati in tempo reale e migliorare le risposte agli incidenti.

Algoritmi di machine learning possono identificare comportamenti anomali e potenziali attacchi prima che si verifichino danni significativi. Dall’altro lato, gli hacker utilizzano l’IA per creare malware più sofisticati, sviluppare attacchi mirati e bypassare i tradizionali sistemi di sicurezza. Questa corsa agli armamenti digitali rende essenziale un continuo aggiornamento delle tecnologie di difesa e una costante innovazione.

La cybersecurity in Italia è in continua evoluzione, affrontando sfide crescenti ma anche adottando soluzioni sempre più avanzate. Il Rapporto Clusit 2024 evidenzia la necessità di un approccio integrato e proattivo, che combini tecnologia, formazione e collaborazione. Solo attraverso la scelta di partner affidabili e l’uso intelligente dell’intelligenza artificiale sarà possibile costruire una difesa efficace contro le minacce informatiche, proteggendo così dati, infrastrutture e, in ultima analisi, la sicurezza nazionale.

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