Granarolo integra l’Agenda 2030 nella filiera agroalimentare

L’obiettivo di Granarolo: trasformare una tradizionale filiera agroalimentare in un modello di produzione e consumo sostenibile. Infatti, l’impegno di Granarolo per la sostenibilità non è una novità. Ne abbiamo parlato con il presidente Gianpiero Calzolari

«La strategia di Granarolo si articola su più fronti, indirizzando specifiche aree di impatto ambientale e sociale. La filiera si concentra su temi rilevanti per stakeholder interni ed esterni, sviluppando azioni concrete che rispondono agli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’approccio è sistematico e ben strutturato, con risultati e obiettivi che vengono monitorati e riportati annualmente nel bilancio di sostenibilità – afferma Calzolari –. Siamo impegnati a rendere ogni aspetto della nostra produzione conforme agli standard di riferimento».


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Le principali iniziative implementate in ambito ambientale sono così descritte: «Ci siamo dati un obiettivo 2030 nel 2018, ridurre del 30 per cento i gas a effetto serra per kg di latte prodotto – dichiara Calzolari –. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo individuato 3 ambiti di intervento: riduzione dell’impatto in campo e alla stalla, riduzione della plastica usata in packaging primario e secondario e riduzione degli sprechi in piattaforma e da mercato».

L’innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale nella strategia di sostenibilità di Granarolo. «Tecnologie avanzate come l’agricoltura 4.0 e la stalla 4.0, che includono l’uso di GPS e robot di mungitura, migliorano l’efficienza, la sostenibilità e il benessere animale. L’adozione di impianti di biometano riduce il consumo di energia fossile. L’utilizzo di intelligenza artificiale per analisi predittive in fabbrica è un esempio di come l’innovazione tecnologica aiuti a ridurre gli impatti ambientali e dunque gli sprechi».

ITALIA ECONOMY - L'esempio di Granarolo
Gianpiero Calzolari

Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 c’è anche la riduzione dell’uso di acqua.

«Siamo consapevoli di essere dei grandi consumatori di acqua. Misuriamo l’acqua consumata lungo la filiera ma la riduzione non è facile in ogni fase perché i cambiamenti climatici che subiamo (le alluvioni, la siccità) ci costringono a continui cambi di rotta e interventi di emergenza. La water footprint viene restituita per tutti i prodotti certificati EPD e per il latte crudo, anch’esso recentemente certificato EPD. Indubbiamente la riduzione del consumo idrico è la sfida più grande che abbiamo. Nel piano 2024-2027 abbiamo prospettato una riduzione del 5 per cento che siamo consapevoli non è abbastanza».

Le innovazioni hanno contribuito anche all’utilizzo di un packaging in linea con standard sostenibili. «Sulla riduzione della plastica lavoriamo da anni. Abbiamo introdotto del packaging alternativo alla plastica, ad esempio 85 milioni di vasetti Yomo prodotti ogni anno sono passati a carta. Dal 2018 al 2021 siamo arrivati a un risparmio complessivo 3.248 tonnellate di CO2, nel periodo 2022-2026 contiamo di arrivare a un ulteriore risparmio di 2.500 tonnellate di CO2».

Granarolo si impegna per una sostenibilità a 360 gradi, sviluppando prodotti innovativi e nutrienti che rispondano ai bisogni dei consumatori. L’azienda misura l’impatto ambientale dei prodotti lungo tutto il ciclo di vita, certificando la carbon footprint e la water footprint. Questo approccio olistico alla sostenibilità tiene conto sia della salute delle persone che del rispetto dell’ambiente. L’obiettivo è garantire un’alimentazione sana e sostenibile per il futuro del pianeta e delle generazioni future.

Un’attenzione particolare è rivolta alle risorse umane, che quotidianamente si confrontano con i processi produttivi e distributivi. «Stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti che ci porteranno a una grande rivoluzione sostenibile. Essa dovrà essere inclusiva e stiamo pertanto conducendo percorsi di formazione volti ad arrivare preparati – afferma Calzolari –.

Abbiamo avviato un programma biennale per le nuove generazioni. In Granarolo si lavora sempre più interfunzionalmente e la formazione è un processo continuo che interessa moltissime persone e che permette di sviluppare competenze significativamente nuove».

L’impegno verso i fornitori e gli stakeholder è fondamentale nella strategia di sostenibilità.  Granarolo lavora attivamente con fornitori, clienti e altri partner per sviluppare azioni congiunte. La trasparenza e il coinvolgimento degli stakeholder sono considerati essenziali per identificare e prioritizzare le aree di intervento. «La collaborazione con tutti i nostri partner è vitale. Solo lavorando insieme possiamo fare la differenza e questo nella nuova CSRD, la direttiva dell’UE sul reporting di sostenibilità delle imprese, è esplicitato chiaramente».

Tuttavia, le attuali incertezze dovute alla situazione geopolitica in atto portano a continue rinegoziazioni delle strategie: «Pandemie, guerre, energie alle stelle, politiche poco trasparenti ci portano a ridefinire in continuazioni i piani strategici che abbiamo – sottolinea Calzolari –. Occorre essere pronti a raddrizzare, accelerare o ridurre la pressione sui nostri piani a seconda dei momenti che viviamo, non rinunciando in nessun momento agli obiettivi che ci siamo dati. Oggi abbiamo a fianco partner che ci sostengono e che credono nel nostro progetto».

ITALIA ECONOMY - L'esempio di GranaroloParole che fanno trasparire resilienza e adattabilità da parte di Granarolo in vista dei prossimi obiettivi: «Il piano strategico 2024-2027 che abbiamo presentato è costruito su due direttrici: la Fabbrica del Futuro e l’internazionalizzazione, ovvero la valorizzazione della nostra materia prima italiana e del nostro saper fare italiano all’estero. La sostenibilità non è un elemento del piano, come è stato fino ad oggi, ma ne rappresenta l’essenza stessa. Tutti gli obiettivi del management sono di sostenibilità economica, ambientale e sociale».

Dal punto di vista sociale l’impegno della cooperativa è encomiabile: «Le progettualità sono tante, vale la pena menzionare la Banca del latte umano donato, che aiuta bambini ricoverati in terapia intensiva e nati sotto il chilo e mezzo di peso a ricevere latte materno fondamentale per consentire loro di superare problemi importanti. In parallelo e in tutt’altro ambito, vi è anche il fondo sociale di comunità Dare per fare, che abbiamo contribuito a creare con VolaBO e che ha riunito 80 onlus della Città Metropolitana di Bologna.

In Italia doniamo circa 1.500.000 pasti – afferma Calzolari –. In Tanzania e in Mozambico abbiamo costruito con Cefa Onlus due filiere del latte. Oggi danno la possibilità a quelle comunità di avere latte pastorizzato, al posto di latte crudo venduto agli angoli delle strade e veicolo di gravi malattie. Agli allevatori, circa 800, permettono di avere un reddito sicuro e alle cooperative create di avere una prospettiva di sviluppo e intergenerazionalità».

Continuando sulla scia della sostenibilità sociale, Granarolo è impegnata nel garantire la parità di genere e l’inclusione nel luogo di lavoro: «È stato fatto un grande lavoro di premialità di figure femminili in posizioni direttive e si è lavorato sul gender pay gap e sull’adozione di politiche di welfare volte ad agevolare le mamme. Recentemente, come altre aziende di Città Metropolitana di Bologna, abbiamo preso parte ai tavoli di lavoro su D&I, un utile strumento di confronto e costruzione di best practice».

Attraverso il piano 2024-2027, Granarolo si impegna a continuare a perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030. Come abbiamo visto, la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti all’interno della filiera è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in particolare quelli a lungo termine.

Tra i progetti futuri c’è l’adeguamento alla nuova Direttiva Europea sulla rendicontazione di sostenibilità che rappresenta una sfida importante e che Granarolo è pronta ad affrontare con impegno e trasparenza. «Proveremo a raggiungere gli obiettivi del piano 2024-2027 di cui accennavo, pur tra tante incognite di scenario, puntando ancora una volta a obiettivi di partecipazione», conclude Calzolari.

Granarolo dimostra che crescita economica e responsabilità ambientale e sociale non sono obiettivi contrapposti, ma possono coesistere e rafforzarsi a vicenda. Inoltre, dimostra come le pratiche sostenibili possano essere integrate efficacemente all’interno di grandi realtà industriali. L’equilibrio tra questi tre pilastri è fondamentale per garantire un futuro sostenibile alla Cooperativa e al pianeta.

Per approfondimenti visita il sito Granarolo

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