Formazione dalle comunità locali

EUSummer School: investire e fare leva sulla formazione delle giovani generazioni in un processo educativo improntato alla complessità

In un’Europa che deve ripensarsi per ricollocarsi sulla scena produttiva internazionale in qualità di attore globale senza rinunciare al contempo ai propri valori fondativi, il processo di innovazione deve necessariamente partire dalle comunità locali e imperniarsi sul coinvolgimento partecipe di tutti gli stakeholder.


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Di qui la necessità di investire e fare leva sulla formazione delle giovani generazioni in un processo educativo improntato alla complessità, tratto distintivo del mondo di oggi. Sono i temi oggetto della EUSummer School, che si è tenuta dal 6 all’11 settembre 2024 a Ventotene, con la partecipazione di 50 ragazzi provenienti da Italia, Spagna, Romania e Polonia.

 Viviamo in un contesto globale che ha spazzato via i delicati equilibri e l’apparente stabilità dei decenni precedenti. Nella nuova, accesa competizione internazionale, l’Europa appare come il sistema più fragile, in assenza di risorse primarie strategiche. Il modello di crescita fondato sulla decentralizzazione della sicurezza agli USA, dell’energia alla Russia e di un ampio mercato per import a basso costo ed export ad alto valore aggiunto alla Cina non è più sostenibile e va ripensato profondamente.

Dobbiamo interrogarci su quali risorse ci consentono ancora di difendere il modello di civiltà, valori e stato sociale europeo, coinvolgendo sia il settore pubblico sia quello privato in uno sforzo straordinario di investimenti strategici per recuperare il ritardo accumulato e ricollocarci come attore globale sulla scena produttiva internazionale.

Un compito che nessuno Stato nazionale europeo può perseguire da solo. In uno sforzo che non può essere solo di adattamento, di mitigazione degli effetti negativi che le transizioni energetica, digitale, climatica ci impongono. Ma deve mirare a costituire avanguardia. Da dove iniziare?

Dalle città, dalle comunità locali. Da quei sistemi di prossimità nei quali si confrontano bisogni individuali e collettivi, in cui si volge la massima parte della nostra esistenza, dove la qualità delle infrastrutture culturali, sociali, economiche è decisiva per accrescere la produttività e la qualità della vita. È al livello dei sistemi locali che l’innovazione, se opportunamente valorizzata, meglio contamina il tessuto produttivo, trasformandola in un asset di valenza globale.

Innovazione non solo di prodotto o di servizio; ma anche di processo, di mercato, di organizzazione. Innovazione che certo si abbevera della tradizione culturale millenaria di creatività e inventiva che caratteFabio Masini rizzano l’Italia e l’Europa intera. Senza attardarsi alla celebrazione e autorappresentazione di fasti antichi, che rischiano di trasformare il patrimonio storico in uno strumento di marketing al servizio della rendita immobiliare, ma in uno sforzo consapevole e condiviso di crescita del capitale umano e dell’ambiente sociale e produttivo in cui opera.

La smaterializzazione dei processi produttivi, dell’organizzazione del lavoro, dei mercati stessi richiedono nuove competenze, specialistiche e trasversali, ma soprattutto visione e capacità critica.

Che a loro volta necessitano di nuove modalità di formazione, condivisione e valorizzazione del capitale umano. In un processo che richiede il coinvolgimento partecipe, anche in fase di progettazione, di tutti gli stakeholder rilevanti: istituzioni, imprese, società civile, cittadini. Occorre ripesare in profondità il rapporto tra la filiera della formazione, soprattutto a livello superiore ed universitario, il mondo della produzione, i luoghi di espressione della socialità e della vita associativa.

Non alla ricerca di un’improbabile coincidenza fra competenze individuali e fabbisogni formativi, ma per l’educazione alla complessità, che è il tratto caratterizzante del mondo di oggi. I giovani non devono solo saper fare, ma sono chiamati soprattutto a saper apprendere e saper interpretare i contesti in cui si trovano ad operare. Solo così potranno svolgere una funzione individualmente appagante e capace di elevare le comunità in cui operano a difendersi con dignità nella competizione globale.

È tempo che tutti gli attori rilevanti riconoscano come strategico questo investimento, mettendo al suo servizio risorse umane e finanziarie. Solo così l’Italia e l’Europa potranno difendere i loro principi e valori fondanti. Per creare non solo formazione, ma trasformarla in occupazione e in quella capacità innovativa che è necessaria per difenderla nella competitività sempre più serrata a livello internazionale.

EUPRESS SUMMER SCHOOL

L’isola di Ventotene, culla del sogno europeo, dal 6 all’11 settembre 2024 ha accolto 50 studenti provenienti da Italia, Spagna, Polonia e Romania per la EUPress Summer School. Per cinque giorni, i giovani partecipanti sono stati immersi in un intenso programma di dibattiti, giochi di ruolo e workshop volti a promuovere i valori della libertà di stampa e di espressione.

La Summer School, organizzata dall’Università Roma Tre e dallo staff del CesUE, si è proposta non solo di trasmettere i principi fondamentali del giornalismo, ma anche di fornire agli studenti gli strumenti pratici per avvicinarsi a questa professione.

Il programma è stato ricco e vario. Il presupposto di base era favorire la formazione di gruppi di lavoro eterogenei. Gli esperti di comunicazione di M&C hanno guidato gli studenti nella progettazione di un quaderno digitale interattivo, offrendo idee e consigli sui metodi di scrittura e impaginazione.

Un laboratorio di giornalismo ha fornito ai partecipanti le basi per creare il proprio giornale o blog, con articoli, interviste e reportage dedicati alla libertà di stampa e all’Europa. Un apposito intervento è stato dedicato all’acquisizione di competenze pratiche: tecniche di scrittura, nozioni di base di grafica editoriale ed esercizi di gruppo sul cambio di prospettiva.

Alcune attività sono state incentrate su simulazioni e giochi di ruolo. Gli studenti hanno imparato a distinguere tra notizie vere e false, hanno discusso di questioni controverse legate alla libertà di stampa e simulato una conferenza stampa in cui ogni gruppo ha rappresentato un diverso Paese europeo. Non sono mancati momenti culturali, come l’escursione alle “Cisterne dei Detenuti” e al “Giardino della vita”, dove riposa Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell’Europa.

L’EUPress Summer School ha rappresentato un’esperienza formativa unica, in cui i giovani partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire la conoscenza del giornalismo e dei valori europei, in un contesto stimolante e ricco di storia.

Fabio Masini

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