Factorial, il futuro delle risorse umane

Il Ceo di Factorial Jordi Romero ci racconta come l’intelligenza artificiale sta trasformando la gestione delle persone e aprendo nuove opportunità per le aziende di tutto il mondo

In un’era di rapida trasformazione digitale, Factorial si è affermata come protagonista nel settore delle risorse umane, offrendo soluzioni innovative che semplificano e ottimizzano la gestione aziendale.


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Jordi Romero, Ceo di Factorial, ci accompagna in un viaggio alla scoperta di come l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono il capitale umano, con particolare attenzione alle Pmi. Grazie a una piattaforma che automatizza i processi HR e un approccio data-driven, Factorial sta creando nuove opportunità per le imprese, permettendo ai team HR di concentrarsi su ciò che conta davvero: le persone.

Factorial è emersa come leader nelle soluzioni innovative per le risorse umane. Qual è la tua visione principale per l’azienda?

«La nostra visione è chiara: vogliamo trasformare il modo in cui le aziende gestiscono le risorse umane e lo facciamo con un obiettivo preciso. I team HR dovrebbero concentrarsi sulle persone, non sui processi burocratici.

Spesso, i dipartimenti HR sono intrappolati in compiti amministrativi che rubano tempo ed energia a ciò che conta davvero: coltivare il talento e migliorare la cultura aziendale.

In Factorial, offriamo strumenti che semplificano e automatizzano questi processi, permettendo alle aziende di concentrarsi sullo sviluppo delle persone. In breve, vogliamo essere il motore che consente alle aziende di prosperare, mettendo le persone al centro di tutto».

Factorial è stata fondata nel 2016 a Barcellona. Quali sono state le sfide più significative nei primi anni dell’azienda e come le avete superate?

«Tutte le start up affrontano delle sfide e Factorial non è stata un’eccezione. La sfida principale è stata decidere quali problemi potevamo risolvere.

Ci siamo concentrati su qualcosa di specifico: la gestione delle ferie. Abbiamo iniziato con un prodotto semplice, poiché, come start up, non avevamo le risorse per svilupparlo diversamente. Otto anni dopo, con oltre mila clienti, questo è cambiato enormemente.

Ora abbiamo più di 250 ingegneri e team di prodotto che sviluppano soluzioni per trasformare non solo la gestione delle risorse umane, ma l’intera gestione aziendale nelle Pmi. Quello che otto anni fa era un semplice strumento di gestione delle ferie è ora una piattaforma robusta e intuitiva, facile da usare e capace di gestire l’intero business con un solo software».

Il mercato italiano è in rapida crescita per Factorial. Quali opportunità avete identificato e come integrate l’IA nella vostra offerta per le Pmi italiane?

«L’Italia è un mercato straordinario. Le Pmi italiane rappresentano una parte enorme dell’economia e, anche se molte sono dinamiche e innovative, molte altre devono ancora digitalizzarsi. Qui vediamo una grande opportunità.

In Factorial, aiutiamo queste aziende a semplificare la gestione del loro business senza implementare soluzioni complesse o costose. Inoltre, ogni settimana implementiamo nuove soluzioni di IA nel nostro prodotto.

Personalmente, utilizzo molto l’aggregazione delle performance reviews all’interno di Factorial, che mi permette di visualizzare rapidamente le valutazioni delle performance di tutti i miei team, un elemento cruciale per una azienda come la nostra, che conta quasi mille dipendenti».

ITALIA ECONOMY - Factorial, il futuro delle risorse umane
Team di Factorial Italia

L’intelligenza artificiale sta trasformando rapidamente le risorse umane. Quali pensi siano i benefici più significativi per le aziende che adottano queste tecnologie?

«L’IA offre una serie di vantaggi incredibili e sono particolarmente entusiasta delle sue applicazioni nelle risorse umane. Prima di tutto, l’automazione dei processi riduce significativamente errori e tempi di gestione.

Ad esempio, nel reclutamento, un sistema di IA può analizzare migliaia di CV in pochi minuti, identificando i candidati più promettenti senza intervento umano. Questo non solo accelera il processo, ma riduce anche il rischio di pregiudizi inconsci nelle decisioni di selezione. Un altro vantaggio è la capacità di analizzare enormi quantità di dati per individuare schemi nelle performance dei dipendenti, permettendo alle aziende di intervenire in tempo e prendere decisioni più informate».

Alcuni vedono l’automazione come una minaccia per i posti di lavoro. Qual è la tua opinione in merito?

«È un tema molto discusso, ma penso che gran parte della paura sia infondata. L’IA e l’automazione non eliminano posti di lavoro, bensì li trasformano. Stiamo già vedendo come l’automazione liberi i lavoratori da compiti ripetitivi e amministrativi, permettendo loro di concentrarsi su attività più creative e strategiche.

Questo non solo migliora la qualità del lavoro, ma aumenta anche la soddisfazione professionale. Invece di essere una minaccia, l’IA è una grande opportunità per potenziare le capacità umane e rendere il lavoro più significativo. In Factorial, il nostro obiettivo è proprio questo: creare strumenti che aiutino le persone a esprimere il loro pieno potenziale».

Guardando al futuro, quali sfide vedi nell’implementazione dell’IA nelle risorse umane e come pensi che Factorial possa aiutare a superarle?

«La sfida principale non è solo l’implementazione dell’IA, ma la digitalizzazione delle imprese. Molte Pmi non hanno ancora compiuto questo passo, ed è qui che vediamo una grande opportunità. In Factorial, continuiamo a innovare e implementare l’IA nei nostri prodotti settimanalmente, ma la chiave è aiutare le aziende italiane a digitalizzarsi per essere più competitive.

L’IA può accelerare questo processo, facilitando l’adozione di strumenti tecnologici che semplificano la gestione interna. La nostra missione è continuare a semplificare e automatizzare i processi, con o senza IA, affinché qualsiasi Pmi italiana possa trarre vantaggio da queste tecnologie senza complicazioni».

Per concludere con qualcosa di meno tecnico, se potessi scegliere un superpotere per gestire al meglio una giornata lavorativa, quale sarebbe?

«Sceglierei la capacità di imparare più velocemente, in stile Matrix, sia per me che per tutti i leader del mondo. Con attitudine e conoscenza, si può muovere il mondo. L’attitudine dev’essere portata dalle persone, ma la conoscenza è qualcosa che possiamo trasmettere in modo scalabile tramite un prodotto come Factorial o attraverso la nostra community di responsabili HR e Ceo».

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Martina Rossi

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