Pordenone del futuro: l’evento

La Pordenone del futuro? Più smart, più equa, più accessibile e inclusiva. Con Climax nasce il laboratorio di cultura civile. Quasi 300 persone al Capitol per immaginare il futuro della città

Come immaginare Pordenone domani? Se lo sono chiesti a Climax, evento di divulgazione interattiva tenutosi al Capitol e la risposta è stata presto servita: una città più connessa e vivibile, smart, verde e capace di accogliere le diversità.


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Parlare delle città del futuro: digitali, ecologiche e inclusive

Climax ha aperto la riflessione sulla trasformazione delle città, a partire da Pordenone, e sull’evoluzione verso un modello di vivibilità che abbraccia le esigenze dei cittadini e dei city users (pendolari, studenti, turisti). Un modello dove la tecnologia digitale favorisce la partecipazione attiva e una migliore accessibilità ai servizi.

Per ciò che è emerso dall’evento al Capitol, “riprogettare” Pordenone significa intraprendere un percorso che unisca quattro elementi essenziali: transizione ecologica e valorizzazione della biodiversità per un ecosistema cittadino più vivibile, trasformazione digitale come supporto alla connessione e inclusione sociale per costruire una città aperta a tutti.

I quattro interventi di Climax hanno messo in luce sfide e opportunità di questo nuovo modello urbano. Giovanni Mori, ingegnere ambientale e attivista climatico, ha parlato dell’urgenza di rendere le città più vivibili e sostenibili: «Il 92% delle persone vive in aree inquinate; è tempo di ripensare la mobilità urbana e ridurre l’impronta di CO₂, oggi ferma a una media di 8,5 tonnellate a persona in Europa, con l’obiettivo di arrivare a 3 tonnellate. Le città devono offrire un’alternativa concreta, incentivando stili di vita che abbiano un impatto minore».

Intelligenza artificiale e accessibilità
Mariella Borghi, AI & Marketing Specialist, ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale come strumento di integrazione e sostenibilità. «L’entusiasmo per l’AI supera spesso la realtà, ma il suo impatto può essere profondo: entro il 2030, la domanda energetica dei data center aumenterà fino al 4% dell’energia globale. – ha detto Borghi – L’AI può migliorare l’accesso ai servizi e favorire un dialogo inclusivo tra cittadini e istituzioni, ma va gestita con equilibrio, considerandone l’impatto ambientale ed etico».

Verde urbano e tutela della biodiversità

Sul palco è intervenuto anche Riccardo Rizzetto, dottore forestale e content creator, che ha sottolineato l’importanza di spazi verdi per la salute delle città e dei cittadini: «Abbiamo solo 32,8 mq di verde urbano per abitante, e ogni secondo perdiamo 2,2 mq di suolo agricolo o naturale. Il suolo, oltre ad assorbire CO₂, protegge dall’erosione e sostiene la biodiversità. Le città devono trasformarsi per offrire a tutti un ambiente più sano».

Inclusione sociale e parità di genere

Infine, Giulia Blasi, divulgatrice e scrittrice, ha trattato la (dis)parità di genere, evidenziando l’importanza di una società più inclusiva: «La parità di genere non basta più; serve un cambiamento che abbracci tutte le differenze – genere, classe, etnia – lavorando insieme per una vera inclusione. Solo così potremo costruire città davvero inclusive».

Un laboratorio di cultura civile, leggero e dinamico

Le città italiane, però, sono pronte a questa trasformazione? Lo è Pordenone? In alcune città italiane, le istituzioni investono in innovazione e sostenibilità, ma faticano a coinvolgere i cittadini, mentre in altre i cittadini anticipano le istituzioni sono in grado con comportamenti virtuosi, ma le strutture urbane non supportano il loro impegno. La sfida per le città del futuro è quindi duplice: non solo adottare soluzioni tecnologiche e sostenibili, ma anche coinvolgere i cittadini affinché queste trasformazioni si realizzino.

La prima edizione di Climax è stata un laboratorio di cultura civile che ha colto la sfida e ha scelto di rispondere coinvolgendo quasi trecento persone mantenendo leggerezza e dinamicità. Ideato da Davide Franzago ed Enrico Chiari, Climax ha proposto una visione innovativa delle città del futuro.

Entrambi gli ideatori hanno mostrato entusiasmo: «Siamo orgogliosi di aver creato un format “uraganico” che ha saputo coinvolgere e stimolare il pubblico» ha dichiarato Chiari, CSR Manager di Servizi CGN Società Benefit. «Climax è stato un evento unico, che ci motiva a proseguire con nuovi progetti e idee».

«Siamo davvero felici della numerosa partecipazione del pubblico, che ha gradito l’essenza del format di Climax» racconta l’altro ideatore dell’evento, Davide Franzago, Marketing specialist e podcaster. «I feedback ci dicono che le persone sono rimaste entusiaste della divulgazione dinamica, realizzata anche con leggerezza e ironia. Ora ci riposiamo un po’ e poi saremo di nuovo al lavoro per potenziare questo progetto».

La riuscita di Climax è stata possibile grazie al supporto di AICS FVG e Università degli Studi di Udine, oltre ai tanti sponsor tra cui Civibank, Sultan, Bakertilly Hidra, Officina 3P, Farmacia De Lucca, Tua Energia, ADG Impianti, Polo Tecnologico Alto Adriatico e l’Associazione Animaimpresa.

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