Regime forfettario: come funziona

Regime forfettario: cos’è, come funziona e le novità per il 2025. In arrivo lo strumento per le fatture semplificate

La gestione delle tasse e dei contributi per i professionisti è sempre complessa e, talvolta, fuori dalla portata di molti. Per questo nel 2015 è stato introdotto il regime forfettario, un regime agevolato per alcune categorie di professionisti.


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Pensato appositamente per i piccoli imprenditori e i liberi professionisti, il regime forfettario è diventato un punto di riferimento per le persone fisiche che svolgono attività di impresa, arte o professione in forma individuale.

A renderlo così fondamentale per molti è la sua semplicità, perché non è necessario addebitare l’IVA né gestire complessi adempimenti contabili. Tuttavia, non è accessibile a tutti, ma bisogna rispettare alcuni requisiti per poterci rientrare.

Nonostante la sua semplicità, non è esente da alcuni obblighi. Dal 1° gennaio 2024, infatti, è stata introdotta la fatturazione elettronica per i forfettari, che risulta così obbligatoria come per altri tipi di regime.

Ad oggi, alle porte del 2025, sono in arrivo ulteriori cambiamenti. Tra questi, spicca ad esempio la possibilità di emettere fatture semplificate per importi superiori ai 400 euro. In questo articolo esploreremo i dettagli del regime forfettario: come funziona, quali sono le agevolazioni e tutte le novità per il nuovo anno.

Che cos’è il regime forfettario per la partita IVA

Che cos’è esattamente il regime forfettario? Si tratta, in breve, di un regime agevolato dedicata alle persone fisiche che svolgono attività di impresa, arte o professione in forma individuale.

Non è accessibile a tutti, ma è necessario soddisfare alcuni requisiti. In primo luogo, bisogna essere per l’appunto una persona fisica e non una società o un’associazione. I ricavi e i compensi non devono superare gli 85.000 euro annui, tetto che potrebbe essere innalzato a 100.000 euro nel 2025, secondo alcune proposte legislative.

È importante sottolineare che tale limite si applica al totale delle entrate dell’attività, senza tenere conto delle spese sostenute. Qualora ci fossero attività multiple, è obbligatorio sommare tutti i ricavi e conteggiare il totale su quello.

Le spese per il personale dipendente o il lavoro accessorio non devono superare i 20.000 euro annui, compresi i collaboratori e le somme erogate ai familiari che partecipano all’attività.

Infine, è bene sottolineare che l’accesso al regime non è condizionato da limiti di età o dalla durata dell’attività e questo lo rende quindi una scelta flessibile.

Come funziona il regime forfettario

A rendere il regime forfettario così vantaggioso, oltre che la sua accessibilità, è la tassazione particolarmente vantaggiosa. In particolare, l’imposta applicata “sostituisce” IRPEF, IRAP e delle addizionali locali. L’aliquota è fissata al 5% per i primi 5 anni di attività, mentre successivamente passa al 15%.

Un altro aspetto fondamentale del forfettario è il calcolo del reddito imponibile, che viene determinato anche in questo caso in modo semplificato. Infatti, si utilizza un metodo a forfait basato su un coefficiente di redditività specifico per ogni attività economica, che varia in base al codice ATECO.

Infine, un’altra peculiarità è quella relativa ai ricavi, che vengono calcolati seguendo il principio di cassa: contano solo gli incassi effettivamente ricevuti durante l’anno fiscale, indipendentemente dalla data di emissione della fattura.

Vantaggi e svantaggi del regime forfettario

Finora abbiamo sottolineato alcuni dei vantaggi del regime forfettario e qui di seguito ne elenchiamo alcuni tra i più rilevanti. Prima di tutto, l’esenzione dall’applicazione dell’IVA.

In questo regime, infatti, non è necessario aggiungerla alle fatture emesse ai clienti, né occuparsi della sua detrazione sugli acquisti effettuati per l’attività. Tuttavia, questo comporta anche un primo svantaggio legato alla non recuperabilità dell’IVA sugli acquisti.

Infine, è importante sottolineare che restano invariati alcuni obblighi, come la conservazione delle fatture di acquisto e l’obbligo di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi.

Regime forfettario 2025: tutte le novità in arrivo

Alle porte del 2025 sono già emerse alcune novità in merito al regime forfettario.

La prima, già confermata, riguarda la possibilità di emettere fattura semplificata indipendentemente dall’importo.

Una delle più discusse, ma non ancora approvata, concerne l’aumento delle soglie di ricavi, che consentirebbe a un numero maggiore di professionisti e piccole imprese di accedervi.

Inoltre, pare che avverrà una revisione delle aliquote applicate al reddito, cosa che potrebbe comportare un aumento o una riduzione dell’imposta dovuta e, di conseguenza, una modifica sul carico fiscale per i contribuenti forfettari.

Le modifiche che stanno emergendo, in generale, sembrano essere orientate per sostenere le startup e le nuove attività, introducendo incentivi fiscali mirati soprattutto a favorire il loro ingresso nel mondo imprenditoriale.

Le modifiche che stanno emergendo, in particolare, sembrano essere orientate per sostenere le startup e le nuove attività, introducendo incentivi fiscali mirati soprattutto a favorire il loro ingresso nel mondo imprenditoriale.

Tuttavia, tutte queste agevolazioni comporteranno un aumento delle adesioni e un conseguente aumento dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per contrastare frodi e abusi fiscali, perciò è consigliabile prestare particolare attenzione agli adempimenti.

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