Turismo 2023-2027

Piano Strategico per il Turismo 2023-2027: un modello partecipativo e inclusivo per rilanciare il settore turistico italiano tra innovazione, sostenibilità e governance condivisa

Intervento di Angelo Di Gregorio, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, direttore del CRIET – Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio e presidente della Società Italiana Marketing


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In rapporto di continuità con la direzione disegnata a livello internazionale e comunitario, il Piano Strategico del Turismo 2023-2027 ha tracciato le linee di indirizzo per guidare un ecosistema industriale complesso e articolato, segnando un vero e proprio cambio di visione nella gestione del settore turistico.

A distanza di più di un anno e mezzo dal varo, tra opportunità e criticità, è doverosa un’attribuzione di merito su due fronti.

In primis, è stato fornito un assetto unitario, ponendo l’accento su un “sistema organizzato” per la gestione integrata dell’ecosistema industriale del turismo, caratterizzato da un insieme variegato di attori, pubblici e privati, differenti per dimensione, competenze, interessi di business, istanze specifiche, cui le policy individuate, quali misure trasversalmente intese, articolate lungo cinque pilastri strategici nel solco della transizione verde e digitale, forniscono concrete risposte, espresse in chiave di progettualità.

Confermando il Bel Paese come player internazionale di riferimento per un turismo innovativo, inclusivo, sostenibile e di qualità, misure trasversali spaziano dalla promozione di un sistema di digitalizzazione dei servizi, sia interni che esterni all’ecosistema industriale del turismo, unitamente a quelle volte ad accrescere la qualità dei servizi offerti in ambito turistico, dalla mobilità, agli standard di qualità e inclusione delle strutture ricettive, al miglioramento infrastrutturale per accrescere l’attrazione e la valorizzazione di nuovi territori, in chiave di sostenibilità e autenticità.

Altre misure strategiche sono volte alla riqualificazione e accrescimento del capitale intellettuale impiegato nel settore, attraverso una formazione manageriale dell’accoglienza, per un’attrazione e organizzazione turistica di alto livello.

Nel loro complesso esse propongono un approccio strategico alla valorizzazione in chiave progettuale delle risorse territoriali per la crescita sostenibile e duratura delle destinazioni e del Paese tutto, nell’intento di favorire l’attrazione di nuovi investimenti, la creazione di opportunità di lavoro, l’attiva promozione di coesione sociale.

Sullo sfondo, poi, ed è questo il secondo riconoscimento meritorio, è stato disegnato un “sistema di governance” partecipata e condivisa Regioni-Stato, in grado di creare valore reale e diffuso sui territori, con il Ministero impegnato nella costituzione di una cornice unitaria, e Regioni ed enti locali, associazioni e imprese che in detta cornice sono chiamate ad animare linee di offerta logicamente e logisticamente integrate, mostrando do un profilo di unità di intenti, pur agendo ognuno nell’ambito delle proprie competenze.

ITALIA ECONOMY - Turismo 2023-2027

Il recentissimo Patto per il Turismo, siglato proprio da questi stakeholder (Ministero del Turismo, Enit, Regioni, Province Autonome e Associazioni) in occasione della seconda edizione del Forum Internazionale del Turismo a novembre 2024, conferma in dieci punti strategici la necessità di un percorso condiviso per accelerare il piano di crescita del settore.

Allora l’architettura amministrativa di coordinamento è disponibile, articolandosi attraverso una serie di specifiche indicazioni di policy e azioni di immediata applicazione, a beneficio dei comparti ritenuti di maggiore strategicità per lo sviluppo internazionale del turismo, da quello organizzato, sia nella componente incoming che outgoing, alle Fiere e MICE, al turismo leisure, trasversale a molte forme di attività, ambiti e modelli di fruizione e offerta; ancora, si guarda con interesse al wellness tourism, nell’ottica di un concetto olistico di benessere, al turismo culturale, la cui ampia articolazione – dal turismo formativo e scolastico, religioso, esperienziale, a quello enogastronomico, al turismo delle radici, solo per citarne alcuni – restituisce la cifra dell’ampiezza dell’offerta nazionale per finire con il turismo di alta gamma, in risposta a un più moderno concetto di lusso.

A completamento, policy specifiche sono state individuate per il comparto dell’accessibilità e mobilità turistica, fondamentale per realizzare un’esperienza sostenibile e inclusiva e a vantaggio delle strutture ricettive, per le diverse forme di hospitality.

Con la loro declinazione settoriale, le policy, nell’individuare specifiche categorie di interlocutori, interventi puntuali, misure di liquidità e di finanziamento ed una strategia di promozione all’estero delle eccellenze regionali, sono in grado di attivare le singole energie territoriali, utilizzando anche la forza trasformativa della digitalizzazione per realizzare sviluppo locale, creazione di opportunità, rigenerazione urbana, grazie al ruolo attoriale primario delle Regioni e degli altri stakeholder territoriali, nella co-attuazione delle attività.

È stato definito, dunque, un modello aperto e partecipativo, di cui è evidente per un verso la forza ispirazionale, per l’altro la complessità della fase attuativa secondo il medesimo approccio, per la molteplicità di soggetti attivi/attivabili nello sviluppo strategico ed operativo.

E le azioni già intraprese in questi quasi due anni lo dimostrano, non restituendo la giusta visione a misure più o meno coraggiose.

Questo perché il programma di governance deve ancora conferire il giusto slancio alla fase di attivazione di un sistema di ascolto dei territori, in grado di raccogliere le progettuali emergenti dalle realtà locali da un lato e, dall’altro, di attivare un processo continuo di informazione su tutte le opportunità generate dall’azione del Ministero, come di monitoraggio degli esiti raggiunti, favorendo la creazione di strutture reticolari pubblico- privato, anche con il supporto di università e associazioni locali.

Programmazione partecipata, disseminazione, monitoraggio: sono questi i vettori per attivare un ecosistema industriale del turismo che sia creatore di valore per tutti. La sfida è aperta e la partita tutta da giocare!

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