Bitcoin e mercati globali nel 2025

Bitcoin e mercati globali: il nuovo anno si apre con interrogativi sul futuro delle criptovalute, delle azioni e degli emergenti

Il 2025 è appena cominciato ma il sentiment degli analisti è discordante. Come si comporteranno le differenti asset class? Come orientarsi ma soprattutto chi ne uscirà trionfante?


There is no ads to display, Please add some

Partiamo dal bitcoin che secondo alcuni esperti nonostante i nuovi record raggiunti ispirati a un mix di fattori è tuttora sottovalutato seguendo un modello normalmente utilizzato per prezzare le materie prime che valuta due attributi: stock e flusso.

Le azioni rappresentano l’offerta globale di una merce o di una criptovaluta come Bitcoin. Il flusso è la fornitura di merce o criptovaluta realizzata annualmente. Comparare queste due caratteristiche aiuta a valutare la quantità relativa di una merce.

Uno degli aspetti più rilevanti del Bitcoin è che la quantità di nuova offerta annuale è già nota e quindi il rapporto stock/flussi di Bitcoin può essere confermato con esattezza diversamente da altre materie prime che si basano su valutazioni meno precise. Pertanto, secondo questo metodo un valore equo del Bitcoin sarebbe oggi intorno ai 150mila dollari.

In ogni caso la criptovaluta è anch’essa legata alle varie fasi di cosiddetto risk on o “appetito per il rischio” (dove chi investe, spinto dall’ottimismo, vuole ottenere rendimenti elevati ed è disposto ad acquistare asset rischiosi) e risk off, cioè lo spostamento della liquidità verso forme di investimento a basso grado di rischio in presenza di forti tensioni economiche, politiche e finanziarie.

Soprattutto sul mercato azionario a stelle e strisce; e se proseguirà l’attuale ondata rialzista della borsa americana alcuni analisti non si stupirebbero di vedere crescere ulteriormente la principale criptovaluta in circolazione e cioè il Bitcoin.

Nel frattempo, anche nel 2024 malgrado le perplessità sulla tempistica per rendere redditizi gli investimenti sull’IA, la tecnologia ha trascinato i listini anche se, secondo alcuni analisti, le Magnifiche Sette potrebbero non confermare nell’anno appena cominciato il forte rialzo realizzato nel 2024. Insomma, il rally dei titoli USA parrebbe destinato a rallentare e si potrebbe assistere a una rotazione settoriale senza grandi pretese in termini di performance.

In Eurozona prevale ad oggi la preoccupazione sui recenti dati PMI e sulla situazione in Cina mentre gli emerging markets dopo un quinquennio di risultati deludenti hanno archiviato il 2024 in positivo. Prudenza sul mercato cinese, dove l’economia cresce del 5% circa all’anno mentre il mercato azionario è in calo dal 2021. In attesa di capire come si svilupperà la questione dazi con i conseguenti effetti sui mercati finanziari.

Leggi altro su Finanza

condividi su:

Picture of frameg46
frameg46

Leggi anche