Occupazione nell’Imperiese e nel Savonese

Occupazione nell’Imperiese e nel Savonese, nel 2024 la spinta è arrivata dalle piccole e medie imprese

Nel 2024 sono state le piccole e medie imprese, elemento portante del sistema economico savonese, a richiedere il grosso della forza lavoro. Il 69% delle 23.600 figure professionali da assumere è stato infatti richiesto dalle aziende di piccole e medie dimensioni. E’ uno dei dati che emerge dalle elaborazioni del Servizio Informazione economica e Orientamento al lavoro della Camera di Commercio Riviere di Liguria sui dati dell’analisi Excelsior (realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro) relativa a quanto accaduto nel 2024.


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Nell’anno appena concluso è leggermente aumentata la domanda di lavoro da parte delle imprese savonesi: il 69% delle imprese della provincia ha infatti previsto di assumere personale (a fronte del 67% dello scorso anno) con entrate previste di 23.600 unità lavorative. Accanto all’andamento positivo della domanda, è aumentata tuttavia la difficoltà a reperire le figure professionali richieste, che si è attestata al 48% contro il 43% registrato nel 2023.

I settori che nel 2024 hanno previsto più entrate sono stati i Servizi di alloggio e ristorazione e i servizi turistici (8.240 i lavoratori richiesti), seguono il Commercio al dettaglio, all’ingrosso e riparazione di autoveicoli e motocicli (3.330 unità), la voce Altri servizi (3.260 unità), le Costruzioni (2.040 unità) e Altre industrie (1.840).

Provincia di Savona

Le professioni più richieste nella provincia di Savona nel 2024 sono stati, come nell’anno precedente, gli esercenti ed addetti alla ristorazione (6.770 i lavoratori richiesti), gli addetti alle vendite (2.520), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (2.080), gli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (850), i conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (770) e addetti alla segreteria e agli affari generali (740).

Tra le figure richieste, per il 32 per cento si è trattato di giovani (fino a 29 anni), dato uguale all’anno precedente. I giovani sono stati maggiormente richiesti nel comparto Commercio al dettaglio, all’ingrosso e riparazione di autoveicoli e motocicli (45% delle entrate programmate del comparto), nei Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone (38%) e nei Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici (35%).

Tra i profili per cui hanno scarseggiato candidati giovani o è risultato difficile trovarne con competenze adeguate figurano: operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (con una difficoltà di reperimento del 90% pari a 290 lavoratori sui 610 totali richiesti), tecnici della salute (dell’84% la difficoltà di reperimento), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (80%), operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (75%),

professioni qualificate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (74%), operatori della cura estetica (66%), esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (la difficoltà di reperimento si attesta al 90% pari a 290 lavoratori sui 610 totali richiesti), addetti alla segreteria e agli affari generali (è del 51% la difficoltà di reperimento sui 3.700 lavoratori totali richiesti).

Si è confermata nel Savonese la difficoltà nel trovare i profili ricercati, problema che ha riguardato il 48% delle entrate (43% nel 2023). Nel 31,1% dei casi i problemi di reperimento sono derivati dalla mancanza di candidati e nel 12,5 dei casi sono attribuibili a una scarsa preparazione dei candidati

Le principali aree aziendali di inserimento lavorativo sono state la produzione di beni ed erogazione del servizio (49,4); le aree commerciali e della vendita (25%) e le aree tecniche e della progettazione (12,2%).

L’indagine annuale pone poi l’accento sul livello di istruzione ricercato: 1.830 entrate previste riguardavano laureati, 170 figure professionali con istruzione tecnologica superiore (ITS Academy), 5.750 i diplomati a indirizzo tecnico-professionale, 730 i liceali, 9.370 con la qualifica di formazione o diploma professionale.

Per quanto riguarda le imprese – soprattutto piccole e medie – che nel 2024 hanno ricercato personale, 3.540 hanno effettuato attività di formazione e la quota di tirocinanti assunti nel 2024 è stata pari al 20% di quelli ospitati. I canali di selezione più utilizzati sono stati la conoscenza diretta del candidato, l’intermediazione di conoscenti, amici e parenti e il curriculum inviato direttamente all’impresa.

Nel corso del 2024, infine, sono cresciuti, da parte delle imprese savonesi, gli investimenti negli ambiti della trasformazione digitale: nel settore tecnologico (sicurezza informatica, internet alta velocità, software per la gestione dei dati, robotica avanzata, realtà aumentata e virtuale a supporto dei processi produttivi), organizzativo (adozione di sistemi gestionali evoluti per favorire l’integrazione e la collaborazione tra le diverse funzioni aziendali, adozione di sistemi di rilevazione continua e analisi, in tempo reale, delle performance di tutte le aree aziendali, adozione di nuove regole per sicurezza sanitaria per i lavoratori, uso di nuovi presidi, risk management) e dei modelli di business (analisi dei comportamenti e dei bisogni dei clienti, digital marketing, analisi dei mercati).

Provincia di Imperia

Le professioni più richieste dalle imprese della provincia di Imperia nel 2024 sono stati gli esercenti ed addetti alla ristorazione (5.200 i lavoratori richiesti), gli addetti alle vendite (1.850) e il personale non qualificato nei servizi di pulizia (1.180). Seguono gli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (830), il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (530) e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (510).

Tra le figure richieste, per il 32% si è trattato di giovani (fino a 29 anni); erano il 35% l’anno precedente. I giovani sono maggiormente richiesti nel comparto del Commercio al dettaglio, all’ingrosso e riparazione di autoveicoli e motocicli (il 48% delle entrate programmate nel comparto) e nei Servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici (33%).

Tra i profili per cui scarseggiano candidati giovani o è difficile trovarne con competenze adeguate ci sono fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (difficoltà di reperimento quasi del 100%); operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (su 260 possibili assunzioni sono mancati 230 possibili candidati); tecnici della salute; conduttori di veicoli a motore e a trazione animale; operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili; operatori della cura estetica; esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione.

Il problema del mismatch (disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro) è dovuto alla mancanza di persone che si presentano ai colloqui (la difficoltà di reperimento per il 34,8% è legata alla mancanza di candidati), ma anche di persone con titolo di studio e competenze adeguate (13% per preparazione inadeguata).

Le principali aree aziendali di inserimento lavorativo sono state la produzione di beni ed erogazione del servizio (51,%) e le aree commerciali e della vendita (26,7%).

L’indagine annuale pone poi l’accento sul livello di istruzione ricercato: 1.060 le entrate previste per i laureati, 110 le figure professionali con istruzione tecnologica superiore (ITS Academy), 3.810 i diplomati di scuola tecnico professionale, 500 i diplomati di scuola liceale, 6.560 i lavoratori con qualifica di formazione o diploma professionale.

Per quanto riguarda le imprese – soprattutto piccole e medie – che nel 2024 hanno ricercato personale, emerge che 2.320 hanno effettuato attività di formazione, che la quota di tirocinanti assunti nel 2024 è stata pari al 26% di quelli ospitati e che i canali di selezione più utilizzati sono risultati la conoscenza diretta del candidato, la segnalazione da parte di conoscenti o il curriculum inviato direttamente all’impresa.

Nel corso del 2024, infine, sono cresciuti da parte delle imprese imperiesi gli investimenti negli ambiti della trasformazione digitale: nel settore tecnologico (sicurezza informatica, internet alta velocità, software per la gestione dei dati, realtà aumentata a supporto dei processi produttivi), organizzativo (sistemi gestionali evoluti, sistemi di rilevazione delle performance) e dei modelli di business (analisi dei bisogni dei clienti, digital marketing, analisi dei mercati).

“I dati relativi al 2024 – commenta il Segretario generale della Camera di Commercio, Marco Casarino – confermano due elementi: la tenuta del sistema delle piccole e medie imprese imperiesi nel proporre opportunità lavorative e, purtroppo, il permanere delle difficoltà di reperire specifiche figure professionali.

Come Camera di Commercio – sottolinea Casarino – poniamo forte attenzione al tema dell’incontro domanda e offerta dedicando risorse alla riduzione del disallineamento, aspetti per i quali abbiamo realizzato la guida ‘Fai la scelta giusta’ con l’obiettivo di orientare giovani e famiglie nell’offerta formativa del territorio con un focus sui fabbisogni professionali delle imprese. Tra i dati che emergono dall’analisi annuale Excelsior è da sottolineare anche l’incremento, da parte delle imprese, degli investimenti nel digitale sia in ambito tecnologico che organizzativo”.

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