Con Tamara Viel, Head of Group Sustainability di De’ Longhi, abbiamo parlato di come l’azienda promuova l’eco-design e la sostenibilità, riducendo emissioni e materiali non riciclabili
La produzione globale di rifiuti elettronici (RAEE) cresce cinque volte più rapidamente rispetto al loro riciclo. Dal 2010 al 2022, i rifiuti elettronici sono quasi raddoppiati, con meno del 23 per cento correttamente riciclato.
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La situazione è aggravata dai brevi cicli di vita dei dispositivi e dalle infrastrutture inadeguate per la gestione dei rifiuti. De’ Longhi, azienda leader nel settore degli elettrodomestici, sta adottando iniziative ambientali per migliorare la gestione del ciclo di vita dei prodotti. Vediamolo con Tamara Viel, Head of Group Sustainability.
Qual è l’approccio di De’ Longhi all’eco-design e come l’azienda sta lavorando per creare elettrodomestici più sostenibili?
«L’obiettivo di un’azienda manifatturiera, nell’attuale contesto normativo e sociale in continua evoluzione, è di contribuire all’esperienza del consumatore tramite prodotti a basso impatto ambientale.
Questa priorità ha portato allo sviluppo delle Eco-Design Guidelines, vere e proprie linee guida per lo sviluppo di piccoli elettrodomestici eco-efficienti, che rappresentano uno strumento prezioso per il Gruppo».
Quali sono gli obiettivi principali di De’ Longhi in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG) per i prossimi anni?
«La strategia di sostenibilità del Gruppo De’ Longhi si basa su diverse linee guida importanti. Innanzitutto, l’azienda è impegnata a proseguire il percorso di decarbonizzazione lungo tutta la nostra catena del valore, con un’attenzione particolare all’adesione agli obiettivi della SBTi. Questo impegno si inserisce in un contesto in cui sono già stati raggiunti risultati significativi, come la riduzione del 70 per cento delle emissioni (scopo 1 e 2) nel 2023 rispetto al base year 2021.
Un altro elemento chiave è l’integrazione della sostenibilità nei prodotti, attraverso un design attento, l’uso di materiali più sostenibili e processi di produzione conformi ai principi dell’economia circolare. Infine, il Gruppo mira a sensibilizzare e coinvolgere attivamente i propri
Con Tamara Viel, Head of Group Sustainability di De’ Longhi, abbiamo parlato di come l’azienda promuova l’eco-design e la sostenibilità, riducendo emissioni e materiali non riciclabili dipendenti, clienti e le comunità esterne, promuovendo scelte e comportamenti più responsabili in termini di sostenibilità.
Nel 2024, lavoreremo nel ridurre la quantità di materiali di imballaggio non riciclabili, completare le valutazioni del ciclo di vita di prodotti strategici, aumentare l’efficienza produttiva, l’attuazione della politica DEI (diversità, equità e inclusione) e il miglioramento dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata dei nostri dipendenti».
Il primo report di sostenibilità di De’ Longhi è stato pubblicato nel 2018. In che modo la sostenibilità è integrata nella strategia aziendale e nella cultura di De’ Longhi?
«Il Gruppo ha rafforzato la propria governance per gestire la sostenibilità. Il Comitato Controllo e Rischi, Corporate Governance e Sostenibilità svolge funzioni consultive e propositive, rappresentando il più alto livello decisionale in questo ambito.
Dal 2019, il Sustainability Steering Committee supervisiona l’evoluzione della strategia di sostenibilità e riporta al Consiglio di amministrazione. La sostenibilità è ora integrata nella strategia aziendale ed è uno dei fattori chiave del piano industriale triennale del gruppo».
Come si bilancia la necessità di innovazione tecnologica con la sostenibilità ambientale?
«L’innovazione tecnologica deve concentrarsi su soluzioni che riducano l’impatto ambientale, investendo in tecnologie per migliorare l’efficienza energetica, ridurre le emissioni di CO2 e utilizzare le risorse in modo più efficiente.
Questo ha portato all’esplorazione di soluzioni innovative, come l’uso di plastiche riciclate, promuovendo collaborazioni con università e centri di ricerca. In sintesi, l’innovazione e la sostenibilità si rafforzano a vicenda, creando valore economico, ambientale e sociale».