CarX, start up innovativa nel settore del Charging Off-Grid di veicoli elettrici chiude un Seed Round di 500 mila euro
CarX, start up innovativa nel settore del Charging Off-Grid di veicoli elettrici chiude un Seed Round di 500 mila euro sottoscritto da Camfin Alternative Assets S.p.A società italiana attiva in ambito private equity, prevalentemente nel settore mobility.
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Le risorse raccolte permetteranno alla start-up che studia soluzioni sostenibili per l’accumulo di energia portatile, di consolidare il team di lavoro e di porre le basi per un significativo passo in avanti nella sua crescita con il lancio del primo prodotto sul mercato pianificato per metà del 2024. Obiettivo di CarX è quello di accelerare il processo di adozione della mobilità elettrica proponendo soluzioni tecnologiche innovative, a livello hardware e software, dedicate alla ricarica off-grid dei veicoli elettrici.
CarX vuole migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la sostenibilità della ricarica dei veicoli elettrici, promuovendo al contempo la diffusione di mezzi a zero emissioni e riducendo l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. A Pierfrancesco Zanchi, Co-Founder e CEO, chiediamo di approfondire l’argomento soffermando l’attenzione sul nuovo mercato economico della mobilità elettrica.
Quali soluzioni avete in programma di studiare per il settore dell’auto elettrica?
«Per qualsiasi startup innovativa la programmazione è fondamentale. Stiamo lavorando al primo prototipo di batteria off grid per garantire ad ogni automobilista la possibilità di ricaricare la propria autovettura, senza dipendere direttamente dalla colonnina di ricarica. Un dispositivo portatile e modulare facilmente utilizzabile dal consumatore finale.
Per realizzarlo siamo partiti da una semplice domanda: come rendere la ricarica dei veicoli elettrici più comoda, accessibile ovunque e sostenibile per l’ambiente?”. Da qui il nostro team di esperti ingegneri e designer ha iniziato a lavorare ad un prototipo».
A che punto sono gli altri paesi europei?
«Se si considera il mercato veicoli e degli accessori ad esso connessi, gli altri paesi europei sono molto più avanti rispetto all’Italia. Per essere precisi, nel nostro paese sono stati immatricolati da inizio anno 45mila veicoli elettrici, in Germania 330mila, in Francia 174mila, in Inghilterra oltre 100mila e in Olanda 75mila. Oltre al parco auto, l’Italia sconta un pesante ritardo anche sulle infrastrutture. Esistono solo 45 mila punti di ricarica presenti sul territorio nazionale e su questo ancora c’è molta strada da fare.
Il principale problema di questo ritardo è il deficit del sistema incentivante: al momento non esistono grandi incentivi dedicati alle auto e alle ricariche. Tale mancanza si ripercuote direttamente sull’acquisto delle auto che diventano ancora meno accessibili e, ad oggi, rappresentano una quota di mercato pari al 4%».
Come prevede lo sviluppo dell’auto elettrica?
«L’auto elettrica vive una fase di sviluppo continuo dal punto di vista tecnologico. Nei prossimi anni troveremo batterie sempre più efficienti e prestanti. Non ritengo però che ci potrà essere una crescita di sviluppo esponenziale perché stiamo parlando di componenti hardware e non software. In altre parole, le combinazioni possibili sono quelle che conosciamo con tutti i limiti fisici che ci sono. Precedentemente l’ambizione era quella di creare auto elettriche con un’autonomia di 1000km, oggi l’attenzione si è spostata sulla creazione di batterie più prestazionali e performanti, che consentano una ricarica sempre più veloce».
In Italia sono ancora poche le colonnine di ricarica per le auto elettriche. Come risolvere questo problema?
«Ritengo fondamentale costruire sistemi complementari alle attuali modalità di ricarica. In questo la tecnologia off grid rappresenta un importante alleata perché consente la comodità, la libertà e l’indipendenza di poter ricaricare direttamente la propria auto dove si preferisce, migliorando l’esperienza complessiva di utilizzo dell’auto elettrica».
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