Minibond: un grande potenziale per le PMI. ItaliaBond apre le prime 10 emissioni, obiettivo 7mln di raccolta
La piattaforma, autorizzata da Consob a marzo 2025, si rivolge a PMI con fatturati compresi tra i 2 e i 50 milioni di euro, operanti in settori strategici del Made in Italy.
Il mondo delle PMI italiane sta cambiando. Dopo anni di incertezza, il numero di piccole e medie imprese è tornato a crescere, segnando un +4,2 per cento negli ultimi tre anni (Fonte: Istat). Un dato importante, che racconta un sistema imprenditoriale dinamico, pronto a investire, innovare e allargare i propri orizzonti.
C’è, però, un nodo che resta ancora critico: l’accesso al credito. Oggi, il 98 per cento del debito delle PMI italiane dipende ancora dal tradizionale canale bancario; un canale che, però, da oltre 10 anni mostra segnali di rallentamento e riduzione della disponibilità generale di prestiti alle imprese (-33 per cento dal 2011, Fonte: Banca d’Italia), che spesso quindi hanno difficoltà a reperire capitali per finanziare i propri progetti di crescita e sviluppo.
Allo stesso tempo, in Italia esiste un potenziale di espansione considerevole. Le imprese hanno spesso bilanci in ordine, poca esposizione al debito e margini per indebitarsi in modo sostenibile nel medio-lungo periodo. Tuttavia, nonostante il nostro Paese abbia un rapporto tra debito corporate e PIL tra i più bassi d’Europa, le PMI non riescono ancora ad accedere pienamente al mercato dei capitali.
In questo contesto, si sono affermati strumenti di finanziamento complementari al credito bancario che rappresentano una soluzione valida ed efficace: i prestiti obbligazionari, noti anche come minibond, espressione con cui ci si riferisce all’emissione di obbligazioni o titoli di debito da parte di PMI non quotate con l’obiettivo di finanziare progetti di espansione, acquisizioni, transizione digitale o green. Sono strumenti regolamentati, trasparenti, e rapidi pensati proprio per colmare la carenza di credito all’interno del tessuto produttivo italiano.
Nel 2024 il mercato italiano del private debt ha superato i 5 miliardi di euro, con una crescita del +50 per cento rispetto all’anno precedente (fonte: AIFI). In questo contesto, lo strumento del minibond si è progressivamente affermato come leva strategica per le PMI italiane. Dal 2013 a metà 2024 sono stati collocati più di 7 miliardi di euro attraverso 1.977 emissioni, di cui 5,45 miliardi raccolti proprio da piccole e medie imprese.
In questo scenario si inserisce ItaliaBond, piattaforma digitale vigilata da Consob, parte del gruppo Italia Capitalis, specializzata nell’emissione di minibond per PMI.
ItaliaBond nasce con obiettivi semplici e concreti:
- dare alle imprese strumenti alternativi, flessibili e veloci per finanziare la crescita;
- offrire a investitori e risparmiatori professionali accesso a un asset class regolamentata e interessante;
- semplificare il processo di emissione attraverso un percorso guidato, trasparente e sicuro;
- consentire alle aziende di costruire un network stabile di investitori a cui attingere anche per future operazioni di raccolta, equity o strumenti partecipativi.
ItaliaBond ha avviato la selezione delle prime 10 aziende italiane pronte a raccogliere capitale sul mercato tramite minibond. Per queste realtà si apre un’opportunità strategica: rafforzare il proprio posizionamento sul mercato, crescere senza ricorrere all’equity e aumentare la propria visibilità presso investitori qualificati stabilendo una sinergia per eventuali operazioni future.
“Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 7 milioni di raccolta entro un anno – spiega Giuseppe Conte, AD di ItaliaBond –. ItaliaBond nasce per semplificare l’accesso al capitale di debito da parte delle PMI più virtuose, garantendo tempi certi e visibilità nei confronti del mercato finanziario. Siamo il partner ideale per le PMI che desiderano rafforzare la propria solidità finanziaria, aumentare la credibilità verso gli investitori e valorizzare la propria posizione nel mercato, senza rinunciare alla propria indipendenza”.
I requisiti minimi di accesso richiesti da ItaliaBond per aderire alla chiamata sono: fatturato superiore a 2 milioni di euro; numero di dipendenti uguale o superiore a 10; bilancio positivo negli ultimi 3 esercizi, oltre a non avere nessun protesto o procedura concorsuale pendenti.
“Ci rivolgiamo soprattutto a PMI ad alto potenziale di crescita che operano in settori ad alto capitale intensivo come il manifatturiero, l’agroalimentare, la moda e il design, la meccanica e componentistica – aggiunge Conte –. Per le prime 10 emissioni abbiamo lavorato a un programma che prevede un percorso agevolato attraverso la garanzia di un’emissione rapida, con messa sul mercato in meno di due mesi; supporto nella predisposizione dei documenti; assistenza nella strutturazione dell’emissione e l’assegnazione di un project manager personale dedicato ad accompagnare l’azienda nell’iter. Con queste azioni vogliamo creare fin da subito un rapporto di fiducia e alleanza con l’azienda”.
ItaliaBond lavora accanto agli imprenditori seguendo un approccio strutturato e guidato, dalla valutazione iniziale fino alla sottoscrizione dei titoli, offrendo consulenza strategica e strumenti digitali ad alto valore aggiunto.
A rafforzare questa visione è l’esperienza del team di ItaliaBond, composto da figure con esperienza consolidata nei settori della finanza, della consulenza strategica, del diritto societario e della gestione d’impresa, sia in contesti nazionali che internazionali. Il fondatore e Amministratore Delegato Giuseppe Conte è un imprenditore alla guida di 5 gruppi aziendali nei settori delle materie prime e degli investimenti alternativi. Il Consiglio di Amministrazione vanta competenze istituzionali e operative di alto profilo: Gianluca Leggieri, già funzionario Consob e attualmente Chief Compliance Officer e Risk Manager del Fondo Italiano d’Investimento SGR; Stefano Maria Grassi, con una lunga carriera da Direttore Generale in banche e istituzioni finanziarie, oggi consigliere con delega allo sviluppo del business. Pietro Malinverni, commercialista e consulente tecnico del Tribunale di Milano, è sindaco unico.
Per maggiori informazioni: italiabond.it