Bollettino Economico: crescita dello 0,3%

Secondo il Bollettino Economico della Banca d’Italia, l’economia italiana cresce dello 0,3% nel primo trimestre 2025. Stabili l’inflazione e l’occupazione, ma restano forti le tensioni internazionali

Il Bollettino Economico n. 3/2025 della Banca d’Italia fotografa un’economia nazionale in ripresa moderata, in un contesto internazionale segnato da alta incertezza geopolitica e tensioni commerciali. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano ha registrato un aumento dello 0,3% nel primo trimestre 2025, trainato da consumi e investimenti, e in parte dall’export verso gli Stati Uniti, in crescita per l’anticipo di acquisti prima dell’entrata in vigore di nuovi dazi. Tuttavia, la domanda estera ha rallentato nei mesi successivi e l’outlook resta incerto.

Crescita globale in frenata

A livello internazionale, l’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita: il PIL mondiale dovrebbe aumentare solo del 2,9% nel 2025, in calo rispetto al 3,3% del 2024. Negli Stati Uniti, il primo trimestre ha segnato una contrazione del PIL (-0,5%), la prima in tre anni, dovuta a un’impennata temporanea delle importazioni. Anche in Cina persistono segnali di debolezza, legati alla domanda interna e alla crisi del mercato immobiliare. L’area euro, invece, ha sorpreso in positivo: nel primo trimestre 2025 il PIL è cresciuto dello 0,6%, grazie anche alle esportazioni anticipate verso gli USA.

In Italia, una ripresa cauta

Nel nostro Paese, l’attività economica è proseguita nei primi mesi del 2025 con un ritmo moderato. Dopo una fase prolungata di riduzione iniziata nel 2022, il manifatturiero ha mostrato segnali positivi. Tuttavia, la crescita del secondo trimestre dovrebbe essere più contenuta. La Banca d’Italia stima un aumento del PIL dello 0,6% per l’intero 2025 e dello 0,8% nel biennio successivo.

Inflazione e lavoro: quadro stabile

L’inflazione in primavera si è mantenuta attorno al 2%, con una componente di fondo sostenuta dai servizi ma frenata dai beni non energetici. La Banca d’Italia prevede un’inflazione media dell’1,5% nel 2025 e 2026, con un ritorno al 2% nel 2027.

Sul fronte occupazionale, il numero degli occupati è cresciuto dello 0,7% nel primo trimestre rispetto a quello precedente, soprattutto nei servizi e nelle costruzioni. Il tasso di disoccupazione resta basso in termini storici, mentre le retribuzioni contrattuali, pur superiori all’inflazione, non hanno ancora recuperato i livelli reali pre-pandemia.

Politica monetaria e credito

La Banca Centrale Europea ha proseguito nella riduzione dei tassi ufficiali, abbassando di ulteriori 50 punti base il tasso sui depositi, ora al 2,0%. Complessivamente, dal giugno 2024 il calo è stato di 200 punti base. Questa politica ha contribuito alla riduzione del costo del credito: i prestiti alle imprese restano in calo, ma con segnali di attenuazione, mentre quelli alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono rimasti stabili.

Le imprese esportatrici tendono a evitare prestiti a lungo termine, dati i rischi legati all’instabilità commerciale internazionale. La domanda di credito resta contenuta, e le banche mantengono criteri di concessione improntati alla prudenza.

Saldo dei conti pubblici e valutazioni UE

Secondo le stime contenute nel Documento di economia e finanza 2025, la spesa netta dell’Italia è in linea con gli accordi europei. La Commissione Europea ha valutato positivamente il percorso di rientro del disavanzo pubblico italiano, nel quadro della Procedura per i disavanzi eccessivi.

Nel primo trimestre dell’anno, la bilancia dei pagamenti ha mantenuto un saldo positivo, con esportazioni in volume in aumento (soprattutto per effetto degli anticipi USA) e forti acquisti netti di titoli pubblici italiani da parte di investitori esteri.


Fonti:
Banca d’Italia, Bollettino Economico n. 3 – 2025, pubblicato il 7 luglio 2025

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Immagine di Giulia Chittaro
Giulia Chittaro

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