Capitale umano nella meeting industry

Capitale umano nella meeting industry, la sua importanza, la sua valenza, la sua formazione. Ne abbiamo parlato con Alessia Di Raimondo, presidente eletto di MPI Italia Chapter

MPI Italia Chapter è un’associazione che nasce nel 1991 con lo scopo di dare una voce alla community nazionale dei professionisti del meeting. Formazione, supporto e networking sono parole chiave per tutelare e valorizzare la professione dei suoi soci.


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Tra questi, vi sono i professionisti specializzati nell’organizzazione di eventi, convegni e meeting, oltre a studenti interessanti a intraprendere questo mestiere. Ne abbiamo parlato con Alessia Di Raimondo, presidente di MPI Italia Chapter.

Come si approccia la meeting industry al tema del capitale umano? Quali sono gli obiettivi?

«Il capitale umano è il cuore della meeting industry. Senza un capitale umano da ascoltare e nutrire non esisterebbe l’industria stessa. Mettiamo insieme le persone, ne promuoviamo l’incontro e il confronto perché da questo nasce il cambiamento, l’innovazione, la linfa che genera futuro.

D’altronde, proprio il claim della nostra associazione è When We Meet We Change The World. Personalmente, ho anche lanciato il brand Humans of MICE, progetto editoriale e di MICE content creation, partendo dal principio che è grazie alle persone che vivono, lavorano e alimentano la meeting industry ogni giorno che possiamo parlare di crescita e futuro.

E questo con un occhio particolare al capitale umano più giovane, che domani prenderà le redini del settore e del quale oggi siamo in dovere di prenderci cura come meeting professionals per lasciare un’eredità solida a un’industria forte e imponente a livello mondiale».

Per una associazione come MPI, quanto è importante lavorare sul capitale umano?

«In MPI Italia poniamo le persone, i nostri soci, partner, sponsor, al centro delle nostre iniziative. Lavoriamo su una programmazione di eventi formativi o di networking che tenga conto dei desideri dei soci e partner, partendo proprio dall’analisi delle loro segnalazioni e suggerimenti raccolti al termine di ogni nostra iniziativa.

Questo perché vogliamo essere inclusivi e desideriamo che le azioni dell’associazione siano condivise. Lavoriamo sul capitale umano a partire dal coinvolgimento attivo dei soci, su base volontaria, all’interno dei nostri team, affiancando tutti i Vice President alla guida dei comitati del capitolo italiano.

Questo per farli entrare nel vivo delle nostre azioni, rendendoli parte attiva del board italiano. Altresì, lavoriamo sul capitale umano scegliendo per i nostri eventi contenuti formativi pensati per la crescita personale e professionale dei nostri soci, persone prima che dipendenti o titolari di aziende.

Quest’anno, questa nostra “politica” verrà ulteriormente affinata e intensificata perché daremo sempre più spazio ai soci, sia nell’accogliere e dare attuazione alle loro proposte, sia nel renderli protagonisti delle nostre comunicazioni. Perché MPI è un’associazione di persone, che lavora per valorizzare le persone in rete. Lavoriamo anche per l’affinamento delle competenze professionali del capitale umano.

Questo attraverso la certificazione professionale (UNI 11786) in Meeting & Event Manager, che abbiamo lanciato nel 2020 grazie a un lungo iter condotto insieme a Federcongressi& eventi e che, ad oggi, vede oltre 50 professionisti certificati».

Come agisce e interagisce MPI, sia al suo interno che all’esterno, per fare la differenza nella collettività?

«All’interno dell’associazione favoriamo l’approccio proattivo dei soci, invitandoli a entrare nella “cabina di regia” della community come membri attivi dei team organizzativi e invitandoli a proporre eventi, incontri formativi, occasioni di confronto e scambio di best practices alle quali diamo sviluppo.

Abbiamo sempre collaborato anche con i membri delle altre community internazionali della grande famiglia MPI Global, con oltre 13mila soci nel mondo e più di 60 capitoli. Da quest’anno, grazie anche a un processo di redesign che MPI Global ha perfezionato e che sta vedendo la luce proprio in queste settimane, le occasioni di scambio, incontro, collaborazione con il capitale umano delle community europee, per esempio, saranno notevolmente intensificate.

Questo consentirà ai nostri soci di potersi confrontare con colleghi da tutta Europa, e oltre, per scambio di buone pratiche, opportunità di crescita personale e professionale, e, in generale, per l’ampliamento della community che costituisce la collettività che popola la nostra meravigliosa industria dei meeting e degli eventi».

Capitale umano nella meeting industry, la sua importanza, la sua valenza, la sua formazione. Ne abbiamo parlato con Alessia Di Raimondo, presidente eletto di MPI Italia Chapter

MPI Italia Chapter è un’associazione che nasce nel 1991 con lo scopo di dare una voce alla community nazionale dei professionisti del meeting. Formazione, supporto e networking sono parole chiave per tutelare e valorizzare la professione dei suoi soci.

Tra questi, vi sono i professionisti specializzati nell’organizzazione di eventi, convegni e meeting, oltre a studenti interessanti a intraprendere questo mestiere. Ne abbiamo parlato con Alessia Di Raimondo, presidente di MPI Italia Chapter.

Come si approccia la meeting industry al tema del capitale umano? Quali sono gli obiettivi?

«Il capitale umano è il cuore della meeting industry. Senza un capitale umano da ascoltare e nutrire non esisterebbe l’industria stessa. Mettiamo insieme le persone, ne promuoviamo l’incontro e il confronto perché da questo nasce il cambiamento, l’innovazione, la linfa che genera futuro.

D’altronde, proprio il claim della nostra associazione è When We Meet We Change The World. Personalmente, ho anche lanciato il brand Humans of MICE, progetto editoriale e di MICE content creation, partendo dal principio che è grazie alle persone che vivono, lavorano e alimentano la meeting industry ogni giorno che possiamo parlare di crescita e futuro.

E questo con un occhio particolare al capitale umano più giovane, che domani prenderà le redini del settore e del quale oggi siamo in dovere di prenderci cura come meeting professionals per lasciare un’eredità solida a un’industria forte e imponente a livello mondiale».

Per una associazione come MPI, quanto è importante lavorare sul capitale umano?

«In MPI Italia poniamo le persone, i nostri soci, partner, sponsor, al centro delle nostre iniziative. Lavoriamo su una programmazione di eventi formativi o di networking che tenga conto dei desideri dei soci e partner, partendo proprio dall’analisi delle loro segnalazioni e suggerimenti raccolti al termine di ogni nostra iniziativa.

Questo perché vogliamo essere inclusivi e desideriamo che le azioni dell’associazione siano condivise. Lavoriamo sul capitale umano a partire dal coinvolgimento attivo dei soci, su base volontaria, all’interno dei nostri team, affiancando tutti i Vice President alla guida dei comitati del capitolo italiano.

Questo per farli entrare nel vivo delle nostre azioni, rendendoli parte attiva del board italiano. Altresì, lavoriamo sul capitale umano scegliendo per i nostri eventi contenuti formativi pensati per la crescita personale e professionale dei nostri soci, persone prima che dipendenti o titolari di aziende.

Quest’anno, questa nostra “politica” verrà ulteriormente affinata e intensificata perché daremo sempre più spazio ai soci, sia nell’accogliere e dare attuazione alle loro proposte, sia nel renderli protagonisti delle nostre comunicazioni. Perché MPI è un’associazione di persone, che lavora per valorizzare le persone in rete. Lavoriamo anche per l’affinamento delle competenze professionali del capitale umano.

Questo attraverso la certificazione professionale (UNI 11786) in Meeting & Event Manager, che abbiamo lanciato nel 2020 grazie a un lungo iter condotto insieme a Federcongressi& eventi e che, ad oggi, vede oltre 50 professionisti certificati».

Come agisce e interagisce MPI, sia al suo interno che all’esterno, per fare la differenza nella collettività?

«All’interno dell’associazione favoriamo l’approccio proattivo dei soci, invitandoli a entrare nella “cabina di regia” della community come membri attivi dei team organizzativi e invitandoli a proporre eventi, incontri formativi, occasioni di confronto e scambio di best practices alle quali diamo sviluppo.

Abbiamo sempre collaborato anche con i membri delle altre community internazionali della grande famiglia MPI Global, con oltre 13mila soci nel mondo e più di 60 capitoli. Da quest’anno, grazie anche a un processo di redesign che MPI Global ha perfezionato e che sta vedendo la luce proprio in queste settimane, le occasioni di scambio, incontro, collaborazione con il capitale umano delle community europee, per esempio, saranno notevolmente intensificate.

Questo consentirà ai nostri soci di potersi confrontare con colleghi da tutta Europa, e oltre, per scambio di buone pratiche, opportunità di crescita personale e professionale, e, in generale, per l’ampliamento della community che costituisce la collettività che popola la nostra meravigliosa industria dei meeting e degli eventi».

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Letizia Pini

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