Pragmatika e Up2You stringono una partnership per raccontare le aziende che scelgono di adottare metodologie e azioni sostenibili
La mission dell’accordo è quella di valorizzare la visibilità pubblica dei percorsi di transizione verso la sostenibilità guidati da Up2You, attraverso progetti di comunicazione, sviluppati da Pragmatika, che siano in grado di coinvolgere dipendenti, clienti, stakeholder e media.
There is no ads to display, Please add some
Le attività verso la sostenibilità sono molteplici in un momento storico dove c’è urgenza per le aziende a stravolgere i processi produttivi a beneficio dell’ambiente. È forte l’esigenza della decarbonizzazione delle attività e, più in generale, della nuova organizzazione dei processi d’impresa, al fine di puntare alla massima sostenibilità.
È in sostanza questo l’obiettivo sempre più al centro delle strategie delle organizzazioni che adottano in misura crescente comportamenti e modelli, in grado di minimizzare l’impatto ambientale delle loro azioni. Abbiamo chiesto a Rossella Lucangelo, ceo di Pragmatika, quali modalità adottare per sensibilizzare le aziende al racconto della scelta verso la sostenibilità.
Il ruolo dell’ambiente nell’azienda
Alla base dell’accordo c’è una forte consapevolezza di condividere con puntualità le roadmap e i risultati dei percorsi attivati per la riduzione del proprio impatto ambientale.
E tutto ciò diventa fondamentale per coinvolgere tutta la comunità che si relaziona con l’organizzazione: con i dipendenti, i quali agiscono come facilitatori del percorso, con i clienti, che vedono nell’attenzione per l’ambiente uno dei criteri basilari nelle scelte di acquisto, con gli stakeholder, per i quali l’attenzione verso l’ambiente è ormai un elemento cardine nella generazione di una solida reputazione d’impresa.
Perché nasce questa iniziativa?
«L’iniziativa della partnership nasce dal fortunato incontro con U2Y durante un convegno dedicato alla sostenibilità di impresa.
Pragmatika si occupa di comunicazione d’impresa da 25 anni e negli ultimi tempi ci siamo trovati ad affrontare i temi della sostenibilità con alcuni nostri clienti, fortemente motivati a intraprendere un percorso di decarbonizzazione e a farlo sapere.
Abbiamo affinato gli strumenti necessari, che nel nostro caso sono idee, linguaggio e relazioni, applicandoli con successo alle iniziative dei nostri clienti che hanno registrato apprezzamento e vantaggi di immagine, oltre che positivi risultati economici.
Questo ci ha spinto a fare un passo in più, alla ricerca di chi, all’interno delle organizzazioni aziendali, guida e misura ciò che di sostenibile viene fatto, proponendoci come “gestori dell’ultimo miglio” e promuovendo la diffusione delle iniziative e dei risultati ottenuti dalle aziende. L’approccio trasversale di U2Y è prezioso per le aziende perché consente di valorizzare attività specifiche che poi noi saremo in grado di comunicare al mercato e ai target di riferimento nel modo più corretto ed efficace».
Che metodi adottare per sensibilizzare le aziende al racconto della loro scelta verso la sostenibilità?
«Siamo fermamente convinti che nei casi in cui la scelta di investire in sostenibilità risiede nella governance delle aziende, vi sia già in automatico anche il desiderio di raccontarlo, per consolidare il team aziendale e valorizzare ulteriormente le iniziative di sostenibilità sia verso l’interno dell’organizzazione, sia verso gli stakeholder e verso il mercato in generale.
Il nostro metodo prevede cinque passi, studiati per valorizzare le attività delle aziende, migliorandone la reputazione come valore aggiunto rispetto alla riduzione dell’impronta ecologica.
Partiamo sempre dall’analisi e definiamo insieme al management il percorso comunicativo. Progettiamo e realizziamo tutto il materiale comunicativo online e offline. Costruiamo le relazioni e gestiamo i flussi di contenuto con i media target, amplificando la portata della comunicazione.
Organizziamo eventi, fondamentali per valorizzare il messaggio e consolidare le relazioni. Affianchiamo le aziende nella realizzazione del bilancio non-finanziario (conosciuto anche come bilancio di sostenibilità)».
Quale ruolo assume la sostenibilità delle aziende nel XXI secolo?
«Accanto all’obbligo etico di impattare il meno possibile sui delicati equilibri naturali c’è l’indiscusso vantaggio di immagine nell’abbinare il proprio brand ad iniziative che abbiano come fine ultimo la sostenibilità che per definizione può e deve essere ambientale, ma anche economica e sociale, impattando quindi sulle organizzazioni a partire dalle risorse umane per arrivare fino alla gestione dell’energia, dei rifiuti e altro».
Quando diventa un valore aggiunto la scelta verso la sostenibilità?
«Un’azienda che mette al primo posto gli obiettivi e gli investimenti di sostenibilità diventa un efficace strumento di promozione delle buone pratiche, estendendone l’effetto anche all’indotto che per continuare a lavorare con una capogruppo “sostenibile” deve orientare le sue scelte strategiche verso una progressiva diminuzione dell’impronta ecologica.
Oggi vediamo molto “green-washing” ma vedo anche che alzando il livello della comunicazione, e di conseguenza della conoscenza e della consapevolezza, presto assisteremo ad una parabola discendente della falsa sostenibilità in favore di player credibili e di una rinnovata attenzione alla mitigazione dell’impronta ecologica e alla sua reale compensazione».
Leggi altro su Economia