L’accelerazione dell’innovazione

L’innovazione tecnologica ha generato una vita digitale, fatta di nuovi comportamenti, rapidi, che generano nuove responsabilità

Noi assimiliamo informazioni che ci arrivano quotidianamente e che vanno a modificare la nostra esperienza di vita. La grande protagonista di tutto ciò sembra essere l’innovazione tecnologica che ha generato una vita digitale, fatta di nuovi comportamenti e relazioni fast, con fulminea rapidità. Le dinamiche sociali, economiche e geopolitiche sono influenzate da questa accelerazione.


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 In sintesi:

il digitale unisce, ma in eccesso crea una sorta di Torre di Babele;

la velocità accelera i tempi, le richieste di risposte a scapito di una produzione di stress nella tempista umana; la quantità eccessiva di info occupa spazio vitale dell’essere umano a scapito dell’attenzione.

Dietro queste considerazioni, si presentano nuove responsabilità.

Ecco il timore della complessità: una visione distorta e inconsapevole della naturale espressione dell’evoluzione della conoscenza – scientifica, economica, sociale, ambientale (in tempi, luoghi e circostanze).

Questo perché le persone hanno le menti ancorate al passato non riuscendo a comprendere cosa stia succedendo con lucidità, perché la velocità dell’innovazione non è compatibile con la velocità biologica dell’essere umano.

La corsa dell’innovazione digitale non sempre rispetta le regole dell’armonia e del comfort funzionali alla persona: siamo entrati in crisi ergonomica.

Eppure, abbiamo un’intelligenza creativa dentro di noi che ci aiuta a digerire (se io mangio un pollo, dove va a finire il pollo? Come fa a trasformarsi in energia utile per me?), a organizzare pensieri.

Intelligenza che ci dà la vita, ma che non si può vedere o sentire e che spesso, quindi, ignoriamo per inconsapevolezza. Oggi, dove molte convinzioni stanno collassando, è il momento di conoscere e usare al meglio le nostre potenzialità.

Da questa introduzione vorrei ricordare il nostro cervello Trino. Sì, esatto, abbiamo tre cervelli: uno che ci fa pensare, uno che ci stimola a fare, e l’altro che ci fa essere (quello predisposto al cambiamento effettivo).

Il cambiamento richiede nuovi modi di pensare, fare ed essere

Dalla mattina, tutto ciò che si pensa e si fa è un’azione automatica e un’abitudine, ovvero ci muoviamo attraverso le tre fasi, che producono sempre gli stessi comportamenti e risultati: pensare, fare ed essere.

Si può intervenire per modificare queste abitudini, o meglio se vogliamo seguire la nostra naturale evoluzione senza rimanere bloccati nel passato, possiamo risvegliare la nostra consapevolezza e usare le nostre potenzialità.

Il cambiamento parte sempre dal pensiero: creare nuovi pensieri. Questo è il punto. Il cervello quando impara è stimolato ad assimilare conoscenze ed esperienze. Ogni segnale ricevuto attraverso i cinque sensi viene elaborato: analizza, esamina, identifica, estrapola, classifica e archivia informazioni, che, “al bisogno”, recupera.

Il cervello umano rappresenta davvero un supercomputer. Alcune informazioni se non si usano si perdono, diciamo che è possibile lasciare andare un po’ delle “cose” a cui si è attaccati.

Il cervello, così riprogrammato, non si attiverà più in base ai legami del passato, grazie alla sua neuroplasticità. Per neuroplasticità, si intende la capacità del cervello di riprogrammare e
creare nuovi circuiti a qualsiasi età, in risposta a stimoli provenienti dall’ambiente e dalla nostra intenzione consapevole di creare un nuovo livello mentale.

Si verifica una specie di “addio al vecchio e benvenuto al nuovo”. Nel creare una nuova abitudine di essere se stessi, si può creare un nuovo modo di pensare, fare ed essere.
Per cambiare la vita, prima di tutto si devono cambiare pensieri e sentimenti, è importante agire (cambiare azioni o comportamento) per provare nuove esperienze, che a loro volta produrranno nuovi sentimenti.

Ciò che ho scritto è solo una parte delle nostre potenzialità e tecnologie del cervello.

Per compiere un’impresa di successo occorre redigere un Manuale d’Istruzioni sull’Essere Umano. Esatto, come ci sono le istruzioni e le spiegazioni della tecnologia dovremmo imparare a conoscere meglio chi siamo e come siamo fatti.

Le qualità tecniche sono un supporto all’evoluzione, ma non devono essere intese come un sostituto del nostro cervello, il quale possiede risorse illimitate, principalmente l’intuizione, che non rispondono in maniera meccanica, ma seguono delle proprie leggi psicologiche.

Come la tecnologia si evolve e si trasforma modificando il quotidiano, anche le persone vivono in un processo di trasformazione continuo, con la differenza che gli esseri umani si parlano, si influenzano e i comportamenti possono non essere sempre ricondotti a causa-effetto, perché ognuno possiede un’anima.

Anche l’imprenditore ne possiede una: a volte più creativa, a volte più tecnologica e riconoscerla per quello che è, evita di cadere in manipolazioni che portano l’imprenditore stesso a non fidarsi più della propria intuizione.

Alla prossima scoperta!

Patrizia Esposito

 

 

Patrizia Esposito 
Tre punti ci distinguono: Attenzione, Ascolto e Creatività. Trentennale esperienza consolidata come consulente nella Comunicazione Strategica, il mio ruolo è affiancare le aziende nelle sfide delle complessità, grazie alla conoscenza dinamica e in continua evoluzione del mercato, e alla metodologia comportamentale CEB innovativa, per facilitare i momenti di cambiamento con successo. Realizzo percorsi di s-formazione e formazione commerciale e di affiancamento al passaggio generazionale. L’esperienza dinamica e gli studi nel campo della psicologia e dell’economia ci permettono di avere una visione innovativa sulle variabili dei comportamenti d’acquisto e successivamente per creare strategie rivolte a ottenere il consenso del mercato verso i nostri clienti. 

 

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