Pagamenti digitali, boom in Italia

Boom dei pagamenti digitali in Italia: il trionfo del contactless e l’emergere del Buy Now, Pay Later. Vediamolo insieme

Prosegue il boom dei pagamenti digitali in Itala. Una ricerca svolta dal Politecnico di Milano evidenzia come nello scorso anno il totale delle transazioni ha superato i 400 miliardi di euro, in crescita del 13 per cento rispetto al 2022, sino a rappresentare il 40 per cento del totale dei consumi, una percentuale quasi simile a quella del contante.


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Questo dato ingloba sia i pagamenti su carte e su portafogli digitali (in crescita del 14 per cento rispetto al 2022), sia i pagamenti basati su conto (+20 per cento rispetto all’ultima rilevazione). Nonostante le mutate abitudini dei consumatori, l’Italia staziona però tra gli ultimi posti nella classifica BCE riferibile al numero di transazioni individuali con carta.

Molti pagamenti oramai si concludono semplicemente appoggiando o passando la carta sul lettore, senza bisogno di inserirla. Anche gli smartphone sono quasi tutti dotati di tecnologia di pagamento contactless, senza così perdere tempo a cercare il portafoglio.

Lo scorso anno l’80 per cento delle transazioni digitali nei negozi sono state effettuate col servizio Tap and Go. Per usufruire del servizio, basta utilizzare la carta o il device abilitato in modalità contactless, accostandolo ai lettori abilitati. Il pagamento avviene in pochi secondi: il servizio non richiede registrazioni e non implica il pagamento di costi aggiuntivi.

I consumatori hanno utilizzato lo smartphone o dispositivi elettronici che si indossano solitamente sul polso per effettuare un pagamento ogni sei pagamenti elettronici nei punti di vendita per un totale di oltre 30 miliardi di euro e si stima che sono 8 milioni circa i consumatori italiani che utilizzano lo smartphone per pagare in negozio.

In questo scenario, merita un particolare attenzione il Buy Now, Pay Later, uno strumento di pagamento riferibile soprattutto al mondo dell’e-commerce esploso dopo l’inizio della pandemia. È gratuito per i consumatori ed è messo in pratica da operatori che combinano la fase di pagamento con la fase di rateizzazione, ideato soprattutto per alcune categorie merceologiche e utilizzabile soprattutto per acquisti in rete.

Lo scorso anno nel nostro Paese i volumi hanno sfiorato i 5 miliardi di euro e hanno rappresentato il 7 per cento circa del totale del mercato nazionale dell’e-commerce. Negli ultimi tempi i pagamenti che non transitano per i circuiti tradizionali stanno guadagnando molto interesse da parte del mercato.

Ma mentre in Cina le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti e transazioni finanziarie rappresentano oltre l’80 per cento del transato online e il 60 per cento di quello in negozio, in Europa l’offerta di queste forme di pagamento cresce a macchia di leopardo nei singoli Stati.

Lo sviluppo di nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale alla rete di oggetti e dispositivi connessi dotati di sensori che consentono loro di trasmettere e ricevere dati da e verso cose e sistemi, ha consentito all’Italia l’utilizzo di nuovi strumenti e nuovi device che condizioneranno il modo in cui consumatori ed esercenti utilizzeranno i pagamenti.

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