Innovazione, sviluppo sostenibile e IA. Ne abbiamo parlato con Stefano Zaccaria, direttore marketing di Toyota Material Handling Italia Srl
Innovazione e sviluppo sostenibile sono cruciali per l’economia italiana del XXI secolo. Le imprese devono investirvi, integrandoli nei processi produttivi. L’intelligenza artificiale sarà essenziale nelle decisioni manageriali. La crescente importanza della tecnologia e del digitale sta trasformando l’economia, rendendo la produzione più veloce ed efficiente. Per entrare nel merito dell’argomento rivolgiamo alcune domande a Stefano Zaccaria, direttore marketing di Toyota Material Handling Italia Srl, al fine di comprendere il valore dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile nell’economia italiana.
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Conviene ricordare che Toyota sta lavorando molto sull’innovazione specialmente negli asset della logistica che cambieranno radicalmente.
Stefano, quali sono le tecnologie su cui sta lavorando Toyota Material Handling?
«Automotive e material handling sono coinvolti nel produrre innovazione e sviluppo di soluzioni sostenibili per il futuro della logistica delle merci e della mobilità delle persone. Se l’automotive si sta orientando verso veicoli elettrici, ibridi e a basse emissioni, allo stesso modo il material handling sta ampliando la gamma dei veicoli elettrici per la movimentazione delle merci. Voglio ricordare che ad oggi, in alcuni mercati, abbiamo anche soluzioni che utilizzano fuel cells a combustione di idrogeno.
La sostenibilità è una priorità comune per entrambi i settori e le tecnologie sviluppate nell’ambito automotive trovano applicazioni anche nel nostro settore: sensoristica, intelligenza artificiale, sistemi di tracciamento GPS e software di supervisione, sono utilizzati sia nei veicoli adibiti al trasporto persone sia in quelli adibiti alla movimentazione delle merci. I due diversi settori si influenzano reciprocamente per migliorare l’efficienza, la riduzione degli errori e dei rischi, la sostenibilità e la qualità dei servizi, quindi ottimizzare flussi, processi, movimentazioni e stoccaggio delle merci secondo i principi e il metodo Toyota».
Pensate che le nuove tecnologie stiano spingendo verso la “servitizzazione” anche nel vostro ambito d’azione?
«Decisamente sì. La “servitizzazione” è una tendenza che sta guadagnando importanza in vari settori. In Toyota Material Handling non ci limitiamo a offrire mezzi e automazioni per la logistica, ma tutta una serie di servizi correlati. Questo modello di “servitizzazione” consente ai nostri clienti di concentrarsi sulle loro attività principali, mentre a noi, alla nostra rete di concessionari e officine certificate il compito della gestione e manutenzione delle macchine, degli impianti integrati, dei relativi software e loro aggiornamenti, non meno importante la formazione per il personale.
Tutto questo per offrire valore aggiunto ai clienti, rimanere competitivi nel mercato e dove possibile distinguersi. Offriamo servizi di monitoraggio e analisi dei dati, migliorando l’efficienza delle flotte e dei sistemi di automazione dei nostri clienti. Sensori e dispositivi connessi raccolgono dati in tempo reale, consentendo una migliore gestione delle risorse, tracciabilità delle merci e manutenzione predittiva delle macchine e degli impianti.
In collaborazione con primari partner di settore siamo in grado di offrire soluzioni, come software di gestione magazzino o sistemi di tracciamento delle spedizioni, capaci di semplificare la gestione delle operazioni logistiche».
Intelligenza artificiale: gli ambiti di applicazione in cui ha un senso e dove per il futuro?
«L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore della logistica, migliorando l’efficienza e la gestione della supply chain. Algoritmi di apprendimento automatico, aiutano a prevedere la domanda, gestire le scorte e pianificare i trasporti, di conseguenza a ridurre gli eccessi di inventario e i rischi di carenze, i tempi di consegna, i costi e l’impatto ambientale.
L’IA può essere utilizzata per la gestione di flotte autonome, la tracciabilità delle merci e la personalizzazione delle esperienze di consegna; può monitorare le condizioni delle attrezzature e prevedere guasti, quindi consentire una manutenzione predittiva. Robot e veicoli autonomi guidati dall’IA possono automatizzare attività come il picking e l’imballaggio nei magazzini».
Il controllo vocale lo ritenete una funzionalità interessante?
«Il controllo vocale sta rivoluzionando l’industria, migliorando l’efficienza, la sicurezza e la comodità per gli operatori e aprendo nuove possibilità per l’automazione e l’ottimizzazione dei processi produttivi. Soluzioni a controllo vocale consentono agli operatori di interagire con i sistemi di magazzino tramite comandi vocali, riducendo i costi operativi e velocizzando le operazioni di movimentazione delle merci».
Sappiamo che state lavorando molto sulle nuove motorizzazioni, tra cui anche l’idrogeno, credete che questa sia una direzione valida anche per l’ecosistema italiano?
«Stiamo investendo in soluzioni avanzate a fuel cells a idrogeno per i carrelli elevatori. Con l’interesse crescente per la sostenibilità, è probabile che vedremo una maggiore diffusione dei di questa tecnologia nel prossimo futuro. Utilizzando idrogeno verde, una fuel cell non produce alcun tipo di emissioni. Questa tecnologia offre vantaggi come neutralità del carbonio, elevata densità energetica e facilità di stoccaggio e trasporto.
Un sistema fuel cells a idrogeno per un carrello elevatore è costituito da uno stack di celle a idrogeno, un serbatoio di idrogeno, una piccola batteria agli ioni di litio e un ventilatore. Durante la reazione chimica all’interno dello stack di celle, l’idrogeno viene miscelato con aria e l’ossigeno in essa contenuto si combina con l’idrogeno per produrre acqua. Durante questa reazione, viene rilasciata energia elettrica che alimenta i motori elettrici dei carrelli. L’uso di fuel cells a idrogeno offre un rifornimento rapido (2-3 minuti) e prestazioni costanti anche quando il serbatoio si svuota».
In che modo Toyota si inserisce nell’evoluzione delle smart grid?
«Sebbene Toyota Material Handling non sia direttamente coinvolta nello sviluppo delle smart grid, contribuisce indirettamente a questa evoluzione. E lo fa mediante alcune attività volte a migliorare l’efficienza energetica dei propri carrelli elevatori, adottando le tecnologie più avanzate, come motori elettrici più efficienti, sistemi di recupero dell’energia durante la frenata e l’ottimizzazione dei cicli di carica delle batterie.
Carrelli più efficienti contribuiscono pertanto a ridurre il carico sulla rete elettrica. Toyota Material Handling collabora con altre aziende e fornitori di energia per integrare i propri carrelli elevatori con le reti elettriche intelligenti. Progettiamo soluzioni che prevedono carrelli programmabili per caricarsi durante le ore di minore richiesta energetica, contribuendo a bilanciare il carico sulla rete. Consideriamo l’uso di fonti di energia rinnovabile per alimentare i nostri carrelli, tra cui l’energia solare e l’idrogeno verde».
Il valore aggiunto si sposta verso i dati e quindi verso l’immateriale. Dove state indirizzando l’attenzione per cogliere le opportunità di questo spostamento?
«In Toyota siamo convinti che i dati siano diventati elementi fondamentali per gestire una logistica che si fa sempre più complessa, consentendo un flusso più efficiente di beni e servizi e migliorando la qualità complessiva della gestione. Oggi, la logistica industriale si sta pertanto evolvendo grazie all’automazione e all’uso di tecnologie innovative come l’Internet of Things, il Big Data e il Cloud Computing.
In Toyota Material Handling progettiamo soluzioni di integrazione che prevedono, per esempio, l’applicazione di sensori intelligenti capaci di monitorare e raccogliere dati in tempo reale dai veicoli, dai magazzini e dalle catene di approvvigionamento. L’analisi dei dati storici e in tempo reale aiuta pertanto a ottimizzare le rotte, prevedere la domanda e migliorare la gestione delle scorte».
Siete d’accordo sul fatto che il Covid e le incertezze sulle varie supply chain abbiano riportato il magazzino al centro delle imprese?
«Sì. Sistemi complessi hanno dovuto affrontare criticità significative a causa della pandemia, affrontare sfide come la mancanza di materie prime e la riduzione della capacità di trasporto, purtroppo in molti casi anche la chiusura di aziende.
Queste significative criticità hanno spinto le imprese a riconsiderare la gestione dei loro magazzini e riportarli al centro delle strategie aziendali. Le aziende tornano a investire con sempre più convinzione ed energia in tecnologie avanzate per ottimizzare la gestione dei magazzini, migliorare l’efficienza e garantire la disponibilità dei prodotti».
La vostra visione sul futuro dell’intralogistica?
«Toyota Material Handling ha una visione chiara per il futuro dell’intralogistica, focalizzandosi su innovazione, sostenibilità e soluzioni avanzate. Siamo concentrati principalmente su automazione, attrezzature di magazzino e telematica. L’obiettivo è risolvere i problemi logistici attraverso soluzioni innovative e automatizzate; siamo impegnati a progettare soluzioni flessibili e adattabili alle esigenze specifiche dei clienti».
Qual è il momento storico che stiamo vivendo?
«È la quinta rivoluzione industriale che finalmente pone l’essere umano al centro. L’obiettivo è bilanciare lo sviluppo economico con la risoluzione dei problemi socio-ambientali, garantendo il benessere delle persone e il rispetto dell’ambiente; creare un futuro in cui la tecnologia si metta al servizio dell’umanità, in maniera più efficace ed inclusivo, piuttosto che limitarsi a sostituirla nelle diverse attività».
Le peculiarità della Society 5.0?
«È un concetto per una futura società introdotto dal governo giapponese nella nuova rivoluzione industriale, una visione di futuro che integra tecnologia, sostenibilità e inclusione sociale, e disegna una “Super Smart Society” che fonde il mondo reale con il cyberspazio, sfruttando l’ICT e la tecnologia.
L’obiettivo della Society 5.0 è quello di migliorare la qualità della vita delle persone attraverso l’uso responsabile delle tecnologie, con un approccio umano-centrico, inclusivo e sostenibile; si tratta, prima di tutto, di integrare spazi digitali e fisici, promuovere una società centrata sull’uomo, garantire crescita economica, equità, sicurezza, sostenibilità, comfort e salute per tutti, e soprattutto garantire la risoluzione di problemi sociali ed ambientali, attraverso un attività di continuo interfacciamento tra mondo reale e mondo virtuale».
La rivoluzione tecnologica in che modo cambia il futuro dell’economia?
«L’intelligenza artificiale, il metaverso, la robotica, la bioeconomia, la decarbonizzazione e la digitalizzazione della PA giocano un ruolo fondamentale con l’obiettivo di creare una società resiliente, sostenibile e centrata sull’essere umano. Le imprese dovranno adattarsi per creare valore diffuso e condiviso.
Anche Toyota è impegnata a contribuire allo sviluppo sostenibile della società e del pianeta, impegnata a promuovere il modello di società armoniosa in cui le persone di diverse origini, culture, stato sociale e capacità collaborano e si supportano a vicenda; impegnata a promuovere l’educazione ambientale per sensibilizzare le persone sulla critica situazione globale dell’ambiente; impegnata a investire nell’educazione e nello sviluppo delle risorse umane per guidare il futuro del monozukuri (creazione di cose).
La IA è applicata in molti campi a supporto del miglioramento delle attività umane, dalla produzione, alla movimentazione delle merci, alla mobilità delle persone, insieme alla robotica solleverà le persone dai lavori più faticosi e usuranti, mentre i sistemi IoT contribuiranno alla condivisione della conoscenza».
I progetti futuri di Toyota?
«La costruzione di Woven City, un progetto ambizioso di Toyota che mira a creare una città del futuro come laboratorio vivente per lo sviluppo e lo studio delle tecnologie avanzate, nuove soluzioni per la mobilità e la movimentazione, l’architettura sostenibile e la vita urbana del futuro.
Sarà un ecosistema connesso, un concentrato di tecnologie e soluzioni umano-centriche, pensate e realizzate per migliorare la qualità della vita e del lavoro, e per raggiungere la felicità per tutti. Situata ai piedi del monte Fuji in Giappone, questa città sperimentale coprirà un’area di 70 ettari e ospiterà circa 2000 persone; sarà alimentata da celle a combustibile a idrogeno, con edifici e trasporti che utilizzano questa tecnologia. Gli edifici saranno realizzati in legno, combinando la falegnameria giapponese con la produzione robotica per ridurre al minimo le emissioni di CO2.
Nuove tecnologie e soluzioni, reti 5G e intelligenza artificiale promettono il miglioramento continuo, da sempre mantra Toyota, questo, noto anche come Kaizen, un concetto chiave nella filosofia di produzione della Toyota. Questo approccio enfatizza l’importanza di apportare costantemente piccoli miglioramenti ai processi, ai prodotti e alle pratiche lavorative.
L’obiettivo è creare un ambiente in cui ogni persona che lavora sia coinvolta nell’identificazione e nell’attuazione di miglioramenti, contribuendo così al successo complessivo dell’organizzazione. Il termine “Kaizen” deriva dalle parole giapponesi “kai” (cambiamento) e “zen” (miglioramento), e rappresenta l’idea che anche i piccoli cambiamenti positivi possono accumularsi nel tempo per ottenere risultati significativi».
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