L’identità della Toscana è un equilibrio dinamico tra tradizione e innovazione. Ne abbiamo parlato con Bernard Dika, portavoce del presidente della Regione Toscana e delegato alle politiche giovani/innovazione
L’innovazione non è solo una questione di sviluppo tecnologico, ma anche di come queste tecnologie possono essere integrate nella società in cui diversi attori sono coinvolti. Parola di Bernard Dika, portavoce del presidente della Regione Toscana e delegato alle politiche giovani/innovazione, che ci illustra il potenziale innovativo della regione e di come la stessa si stia evolvendo e adattando alle sfide contemporanee.
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“Servono i semi, ma serve anche il terreno, un terreno fertile e se si gettano i semi in un ambiente istituzionale che non è accogliente, questi moriranno e non crescerà nulla”. Bernard Dika prende a prestito le parole del professore Ram Mudambi per descrivere l’impegno della Regione nel promuovere e sostenere l’innovazione tecnologica e digitale come strumento per lo sviluppo economico e sociale dei territori per rimanere al passo con i cambiamenti e le sfide del mondo contemporaneo.
Siamo consapevoli dell’esigenza di costruire un futuro in cui l’innovazione sia al servizio della crescita sostenibile dei territori e della cura della comunità. Qual è il potenziale di innovazione del territorio regionale?
«Il nostro potenziale è enorme, è noto che la Toscana sia terra del genio, passato e futuro. L’innovazione non è solo una questione di sviluppo tecnologico, ma anche di come queste tecnologie possono essere integrate nella società in cui diversi attori sono coinvolti.
A livello nazionale siamo certamente la regione che può vantare una rilevante concentrazione di eccellenze nell’ambito dell’innovazione: abbiamo quattro università a Firenze, Pisa e Siena, scuole di specializzazione – Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore di Pisa –, l’IMT Institute for Advanced Studies di Lucca, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), 11 distretti tecnologici.
Basti pensare che nel 1986 a Pisa sono stati mossi i primi passi per l’introduzione di Internet in Italia e abbiamo segnato l’inizio di una rivoluzione digitale che ha avuto un impatto globale. All’inizio del suo mandato, il presidente Giani ha preso una decisione politica importante: creare un dipartimento dedicato esclusivamente all’innovazione digitale nella Regione.
Questa scelta mira a supportare attivamente i territori, monitorando lo sviluppo della banda ultralarga, utilizzando le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per ridurre il divario e promuovendo la formazione dei cittadini in ambito digitale. L’obiettivo è creare ambienti più vivibili, sostenibili e inclusivi, coinvolgendo attivamente i cittadini nel processo di cambiamento.
Allo stesso tempo, sono state portate avanti attività e le iniziative per sostenere la transizione economica e digitale del sistema produttivo toscano, puntando su ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività. Ma anche sulla formazione dei giovani: la Regione Toscana supporta dieci Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy), catalizzatori chiave per l’innovazione dei territori, perché sono scuole ad alta specializzazione tecnologica nate per rispondere alla domanda di nuove ed elevate competenze tecniche da parte delle imprese.
Mi ritrovo molto nelle parole del professore Ram Mudami: “Servono i semi, ma serve anche il terreno, un terreno fertile e se si gettano i semi in un ambiente istituzionale che non è accogliente, questi moriranno e non crescerà nulla”.
La Regione è impegnata nel promuovere e sostenere l’innovazione tecnologica e digitale come strumento per lo sviluppo economico e sociale dei territori per rimanere al passo con i cambiamenti e le sfide del mondo contemporaneo».
La quinta rivoluzione industriale punta a creare un ambiente di lavoro più incentrato sull’individuo, in cui le macchine assistono gli esseri umani anziché sostituirli, permettendo loro di svolgere compiti più creativi e meno ripetitivi. Come si sta preparando Regione Toscana a questa sfida?
«La quinta rivoluzione industriale presenta sfide significative e tra queste la necessità di adeguare le competenze della forza lavoro per affrontare l’automazione avanzata, la gestione etica e sicura dei dati personali e sensibili, l’implementazione di normative che bilancino innovazione e tutela dei diritti. Inoltre, la sostenibilità ambientale diventa cruciale, richiedendo soluzioni che minimizzino l’impatto ecologico delle nuove tecnologie. È una sfida al cambiamento che abbraccia diversi settori e coinvolge tutte le parti sociali, che dovranno collaborare dal livello locale a quello europeo.
Gli obiettivi sociali e ambientali dovranno superare le sfide dell’occupazione e della crescita economica, integrando sempre di più le tecnologie rispettose dell’ambiente. La Regione Toscana sta adottando diverse strategie per prepararsi alle sfide della quinta rivoluzione industriale, per esempio svolgendo una funzione di coordinamento sul piano dei finanziamenti nell’ambito del Pnrr dedicati proprio all’intelligenza artificiale o in ambito sanitario con “Sara” l’assistente digitale virtuale, un avatar che grazie all’intelligenza artificiale riesce a interagire con gli utenti rispondendo alle richieste digitate sulla tastiera e anche ai quesiti posti a voce.
Ma anche il riconoscimento del diritto di cittadinanza digitale che a breve entrerà nello Statuto della Toscana: in un’era in cui gran parte delle attività economiche, sociali, educative e governative si svolgono online, garantire questo diritto significa promuovere l’inclusione, l’accesso equo alle risorse digitali e la possibilità di esercitare i propri diritti e doveri civici attraverso le tecnologie».
Per proseguire il dialogo avviato negli ultimi anni tra l’istituzione regionale e i giovani toscani, Regione Toscana-Giovanisì ha organizzato Si scrive futuro, si legge presente, un seminario residenziale di formazione della Task Force Giovanisì. Qual è il volto della Generazione Z?
«Il volto della Generazione Z, della mia generazione, è diversificato e multiforme, un mosaico di identità, esperienze e punti di vista. La Gen Z è caratterizzata dalla sua capacità di adattamento rapido, dalla sua inclinazione verso la tecnologia e dalla sua forte consapevolezza sociale, notoriamente orientata all’imprenditorialità per creare il proprio lavoro o influenzare positivamente il mondo attraverso progetti imprenditoriali.
Inoltre, è una generazione che abbraccia la diversità in tutte le sue forme e si impegna per il cambiamento e la giustizia sociale. Ed è proprio questa diversità che vogliamo rappresentare attraverso la creazione della Task Force di Giovanisì: vogliamo portare avanti idee innovative, dare voce alle preoccupazioni e alle prospettive dei giovani e contribuire a promuovere il cambiamento positivo nelle aree di interesse specifico.
Il seminario residenziale ha coinvolto circa 100 giovani provenienti dalle scuole superiori di tutta la Toscana: 3 giorni per conoscersi, scambiare nuove idee, confrontarsi su temi come l’Europa o l’edilizia scolastica, la comunicazione ostile.
Ho avuto la grande fortuna di conoscere tanti ragazzi e ragazze: autentici, motivati e appassionati, desiderosi di lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. Il coinvolgimento dei giovani nel dialogo con le istituzioni assicura che le voci di questa parte significativa della popolazione vengano ascoltate e considerate nella formulazione delle politiche e delle decisioni che li riguardano direttamente perché, quando i giovani si sentono ascoltati e coinvolti nelle decisioni che influenzano il loro futuro, sono più propensi a essere attivi e impegnati nella società».
Recentemente al Festival dell’Identità Toscana il presidente Giani ha parlato di identità fatta di tradizione, ma anche di futuro. Il trasferimento tecnologico nel settore culturale cambierà l’immagine della Toscana e la sua riconoscibilità nel mondo?
«Il presidente Giani ha sottolineato che l’identità della Toscana è un equilibrio dinamico tra tradizione e innovazione. Questa combinazione permette alla nostra regione di preservare le sue radici culturali mentre si evolve e si adatta alle sfide contemporanee. L’integrazione delle tecnologie nel settore culturale, ad esempio, non solo valorizza il patrimonio esistente ma lo rende anche accessibile e rilevante per le nuove generazioni e per un pubblico globale. In questo modo, la Toscana mantiene viva la sua tradizione, ma si proietta verso il futuro, continuando a essere una regione riconosciuta e ammirata in tutto il mondo.
Grazie all’adozione di tecnologie avanzate, come la realtà aumentata e virtuale, l’intelligenza artificiale e le piattaforme digitali, la Toscana può valorizzare e promuovere il suo patrimonio artistico e storico in modi innovativi. A marzo 2024 la Regione Toscana ha lanciato il portale di accesso al patrimonio culturale toscano che racconta le eccellenze del nostro territorio e della nostra storia, conosciute a livello internazionale. Si tratta del primo ecosistema digitale regionale dedicato alla cultura in Italia.
Il portale è dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale toscano e intende promuovere e far conoscere in tutto il mondo i beni e i protagonisti della storia della cultura in Toscana, anche presso un pubblico di fruitori che non ha ancora avuto la possibilità di visitare di persona la nostra regione. Il progetto ha coinvolto fino ad oggi, nella sua realizzazione, oltre 50 istituzioni culturali toscane, che hanno condiviso finalità e metodologie, mettendo a disposizione il proprio patrimonio per le campagne di digitalizzazione.
Collegata al portale, è disponibile anche l’App Cultura Toscana, una bussola che ci consente di navigare tra i tesori della Toscana dal nostro dispositivo mobile, utilizzando la nostra posizione per suggerirci i punti culturali più interessanti presenti nelle vicinanze e salvare i nostri luoghi preferiti per poter organizzare le nostre visite con facilità».